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RICHIESTA IMMISSIONI IN RUOLO E AUMENTO ORGANICI ATA

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Protocollo 23/2018 del 31/07/2018

Al Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Prof. Marco Bussetti

E p.c.

al Presidente Consiglio dei Ministri Dott. Giuseppe Conte

al Ministro dell’Economia Prof. Giovanni Tria

al Ministro della Pubblica Amministrazione Senatrice Avv. Giulia Buongiorno

al Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Deputato Luigi Di Maio

OGGETTO:RICHIESTA IMMISSIONI IN RUOLO E AUMENTO ORGANICI ATA

Credevamo e speravamo che con il nuovo Governo il personale amministrativo tecnico e ausiliario statale diventasse finalmente “visibile” con tutte le sue problematiche e fosse considerato per quello che realmente vale; invece ad oggi la situazione non sembra molto difforme dal passato: anche le 9873 immissioni in ruolo richieste e i 5182 posti assegnati sull’organico di fatto con la nota MIUR 32989 del 20 luglio scorso, che fornisce indicazioni generiche, ricalcano le solite procedure; infatti i posti liberi sull’organico di diritto sono quasi 17000 ma invece di nominare in ruolo su quel totale complessivo assistiamo agli usuali balletti con il Ministero che ne chiede solo una parte, il MEF che decide considerando solo ragioni economiche e i nostri precari e l’utenza che subiscono inermi. Inoltre da quei 9873 posti se ne devono togliere 789 per la stabilizzazione dei co.co.co e 305 per la stabilizzazione degli LSU di Palermo, per cui per i nostri poveri precari statali ne rimangono solo 8744, cioè circa la metà dei posti liberi. Non ce ne vogliano questi dipendenti, ma riteniamo che debbano essere stabilizzati tutti i precari a cominciare dai nostri statali, che per anni si sono sacrificati lavorando anche molto lontano da casa, e non solo una parte che, tra l’altro, non è nemmeno presente nelle nostre graduatorie.

Si deve invece finalmente pensare a tutti i precari, che hanno gli stessi identici doveri dei colleghi di ruolo ma pochissimi diritti: nella scuola statale ognuno ha e deve avere il suo RUOLO: anche gli ATA.

Secondo le diffusioni dei dati ISTAT e INPS i dipendenti pubblici negli ultimi anni sono diminuiti di oltre centomila posti, creando pertanto un enorme calo delle entrate contributive ex INPDAP e procurando per contro un aumento della spesa degli ammortizzatori sociali. Dove sono allora i risparmi preventivati? Molto meglio immettere in ruolo i precari anziché licenziarli. (tra l’altro i nostri stipendi continuano ad essere fra i più bassi della Pubblica Amministrazione)

Chiediamo pertanto una assunzione straordinaria di personale ATA su tutti i posti vacanti e disponibili e un adeguato aumento dei posti assegnati sull’organico di fatto in attesa che venga attribuito anche per gli ata un organico potenziato che garantirebbe la perfetta funzionalità delle scuole statali e che vengano finalmente rivisti gli obsoleti parametri di determinazione dell’organico , in quanto quelli attuali rispondono solo ad esigenze di risparmio di spesa anziché ai bisogni effettivi del servizio scolastico.

Se si vuole che la scuola funzioni bene, bisogna dotarla di risorse e non privarla addirittura di quelle indispensabili per l’ordinario funzionamento.

Infatti i tagli indiscriminati degli organici ATA e i vari divieti hanno creato situazioni problematiche dove, a fronte di un notevole aumento dei carichi lavorativi, che ha provocato stress da lavoro correlato, si è avuta una riduzione costante del personale, che ha comunque garantito con impegno e sacrifici il livello qualitativo dell’intero sistema scolastico. Inoltre i vari accorpamenti hanno creato mega scuole ingestibili e tolto numerosi posti di DSGA.

Quella subita dagli organici del personale ATA è una drastica diminuzione, che non aiuta certamente il buon andamento del servizio e ha pesanti riflessi sulle condizioni di lavoro del personale.

Per valutare la situazione nel suo insieme si devono considerare le molteplici problematiche che incontrano le varie istituzioni scolastiche disseminate nella nostra bella penisola: complessità di molte istituzioni scolastiche con vari plessi ubicati su più piani e su più comuni e con vari ordini di scuole, divieto di nominare supplenti per assenze fino a 7 giorni per i collaboratori scolastici e fino a 29 per amministrativi e tecnici, rischio di situazioni di disagio con momenti di pericolo per la mancata sorveglianza e pulizia con notevoli rischi igienico sanitari e di sicurezza, posti ata accantonati in caso di presenza di contratti stipulati con imprese di pulizia, che non garantiscono la sorveglianza e nemmeno la resa lavorativa in ore dei collaboratori scolastici, orari di funzionamento molto estesi per andare incontro alle esigenze dell’utenza che però avrebbero bisogno di più persone per evitare di infrangere norme contrattuali sfruttando i pochi dipendenti in servizio, presenza di personale che fruisce di legge 104 e/o con mansioni ridotte per motivi di salute, personalità giuridica attribuita a tutte le scuole dall’autonomia scolastica ma senza un adeguato aumento degli organici negli istituti comprensivi, particolare complessità amministrativa dovuta a tutte le pratiche aumentate continuamente negli ultimi anni e notevolmente aggravate in quelle ISA che devono rapportarsi anche con più comuni.

Riteniamo che la politica debba fare la sua parte invertendo la tendenza al risparmio sulla pelle degli ata, per ritornare ad investire davvero nell’istruzione e non inserendo invece altri privati nelle scuole statali, producendo così solo un aumento di spesa, un peggioramento dell’offerta formativa e un notevole rischio di infrazioni o altro, come accaduto anche in occasione degli appalti per le imprese di pulizia.

Chiediamo che questa categoria venga difesa con tutte le forze, perché con il suo prezioso contributo, da sempre, con molto impegno e dedizione, ogni mattina si adopera per far funzionare il sistema scolastico, da sempre rappresenta la continuità di tutte le attività scolastiche e da sempre garantisce con professionalità competenza e serietà tutti i servizi generali e amministrativi della Scuola nel migliore dei modi, anche se ormai ridotta notevolmente.

Il Vostro Governo non può più ignorare la rabbia, la delusione e il malcontento generale di tutto il Personale ATA della Scuola; richiamiamo pertanto la Vostra attenzione in merito alla necessità di affrontare correttamente il problema, trovando una soluzione parlamentare, sia per la stabilizzazione del personale precario, che da anni sta lavorando per lo Stato Italiano, che per la problematica situazione lavorativa di tutto il personale ATA, facendola finalmente emergere e portandola anche a conoscenza dell’opinione pubblica

Confidando in un Vostro positivo intervento, che ristabilirebbe anche una precisa fiducia nelle Istituzioni parlamentari, ringraziamo e porgiamo distinti saluti rimanendo a disposizione per ogni chiarimento.

La Direzione Nazionale Feder.ATA