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Lettera di fine anno scolastico

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Prot. 112/2019 del 15/07/2019

Al Presidente del Consiglio dei Ministri Dott. Giuseppe Conte

Al Vicepresidente Consiglio dei Ministri Senatore Matteo Salvini

Al Vicepresidente Consiglio dei Ministri Deputato Luigi Di Maio

Al Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Prof. Marco Bussetti

Al Ministro della Pubblica Amministrazione Senatrice Avv. Giulia Buongiorno

Al Ministro dell’Economia Prof. Giovanni Tria

Ai Membri delle Commissioni Istruzione della Camera e del Senato

Al Personale ATA

Agli Organi di Stampa

Oggetto: Lettera di fine anno scolastico.



Feder.ATA constata amaramente che un altro anno scolastico è terminato fra mille difficoltà e per tanti sono già iniziate le vacanze ma non per il personale amministrativo tecnico ausiliario che rimarrà regolarmente in servizio tutta l’estate, a parte ovviamente durante le meritate ferie, lavorando come sempre alacremente. Non è invidia o acrimonia nei confronti dei docenti ma una semplice constatazione: anche se il contratto è lo stesso ci sono sempre le solite disparità di trattamento fra due componenti dello stesso comparto statale che dovrebbero avere identici diritti e doveri anche e soprattutto in casi eccezionali, come ad esempio in occasione di eventi atmosferici avversi di particolare intensità. Da poco è pervenuta ad amareggiarci ulteriormente la Pronuncia del Consiglio di Stato Sez. VI n. 4107 relativa al ricorso presentato in merito all’assegnazione ai soli docenti di ruolo, grazie alla famigerata Legge 107, della “carta elettronica del docente” che ribadisce quanto segue “….. le figure lavorative messe a confronto sono del tutto disomogenee. Il personale a.t.a. – come si ricava agevolmente dalla declaratoria del contratto collettivo del comparto scuola – assolve a “funzioni amministrative, contabili, gestionali, strumentali, operative e di sorveglianza connesse all’attività delle istituzioni scolastiche”, ben diverse da quelle assolte dal personale docente, di talché non può fondatamente ritenersi costituzionalmente imposta l’applicabilità ai primi della normativa (in tema di formazione professionale) stabilita per i secondi. Anzi è proprio la disomogeneità delle mansioni svolte a giustificare un regime diversificato. …….” Rifacendoci anche noi al mansionario allegato al contratto e ancora non rivisto nonostante l’istituzione di una Commissione per l’Ordinamento Professionale ATA insediatasi il 18-11-18 e riunitasi forse due sole volte, ricordiamo allora che il personale amministrativo tecnico ed ausiliario, ad eccezione dei DSGA, appartiene ancora alla carriera esecutiva, e come tale viene scarsamente retribuito anche se gli vengono affidate sempre più spesso incombenze di livello superiore senza alcuna direttiva e/o vero e mirato aggiornamento e senza nulla in cambio, per cui a questi punti dovrebbe comportarsi come semplice e puro esecutore rimanendo in quell’ignoranza che gli amministratori e l’opinione pubblica ritengono opportuna.

– Anche quest’anno purtroppo ci sono state intimidazioni ritorsioni scarsa o nulla considerazione. Molti colleghi si sono recati a lavorare come nel passato anche se malati per non danneggiare nessuno, visti i tagli indiscriminati degli organici che si perpetuano nel tempo e il notevole aumento dei carichi di lavoro, che hanno creato situazioni problematiche e stress da lavoro correlato.

– Le retribuzioni sono sempre semplicemente una miseria anche dopo i ridicoli aumenti dell’ultimo contratto a fronte del lavoro svolto e delle responsabilità crescenti: Invece di dare bonus di vario tipo ai soli docenti si dovrebbero aumentare le retribuzioni degli ATA, che sono le più basse della Pubblica Amministrazione, come ha rilevato generalmente anche la Corte dei Conti dichiarando inoltre che “….non può non essere dato rilievo ad una diffusa disaffezione del personale scolastico che, pur nella assoluta maggioranza, portatore di professionalità non secondarie, è costretto ad operare in contesti difficili e senza il riconoscimento stipendiale che sarebbe appropriato rispetto ai livelli di qualità del servizio…”. Malauguratamente non è stato specificato però che sono quelli degli assistenti e dei collaboratori che fanno abbassare notevolmente la media degli stipendi dei dipendenti della scuola statale. Per di più non beneficiano nemmeno dei buoni pasto, come invece gli altri statali, quando lavorano oltre le 7 ore giornaliere e devono fare i rientri pomeridiani. Si fa inoltre notare che nelle tabelle utilizzate per comunicare l’erogazione dell’esigua indennità di vacanza contrattuale compaiono anche le cifre per le qualifiche di collaboratore scolastico dei servizi e di coordinatore amministrativo/tecnico previste, ma mai istituite e che potrebbero essere utilizzate per operare dei veri e meritati passaggi di categoria per tutti, come sempre richiesto da Feder.Ata.

– Anche quest’anno, come sempre, il personale non docente, come ancora oggi viene definito da alcuni politici e sindacalisti, deve patire e preoccuparsi perché ad oggi non si sa ancora nulla di preciso sulle immissioni in ruolo dei nostri precari storici e non solo dei dipendenti delle cooperative, anche se i posti vacanti da utilizzare sono tantissimi; c’è stata solo in data 11 giugno una comunicazione del Capo Dipartimento Dott.ssa Palumbo che ha genericamente riferito che si faranno, mentre per quanto riguarda gli insegnanti il Ministro Bussetti ha già firmato il decreto con la richiesta al MEF di 58627 posti.

– Anche quest’anno in alcune scuole si sono stipulati contratti solo fino al 30 giugno anziché al 31 agosto, anche se su posti vacanti e disponibili, a causa dell’esaurimento delle Graduatorie Provinciali, privando così le istituzioni scolastiche autonome di molti lavoratori e danneggiando ulteriormente i supplenti.

– Per quanto riguarda gli organici quanto mai carenti, il discorso è identico e si devono sempre aspettare decisioni che non tengono mai in dovuto conto le reali esigenze organizzative delle istituzioni scolastiche; infatti anche il prossimo imminente anno la situazione non migliorerà certamente grazie alla insufficienza dei posti in organico a copertura del servizio scolastico, in particolar modo in quelle istituzioni con un elevato numero di plessi disseminati sul territorio con a volte un solo collaboratore scolastico, il cui lavoro è prezioso per il buon funzionamento in quanto non solo “operaio” ma fautore essenziale operante nel sistema scolastico in sinergia con i docenti. Anche nelle segreterie scolastiche (dove continua a permanere il divieto a sostituire i colleghi nei primi 29 giorni di assenza), la situazione è stata è e sarà caotica soprattutto nell’avvio dell’anno con tutte le incombenze urgenti e necessarie a causa dell’autonomia scolastica, che ha procurato agli uffici scolastici un notevole incremento delle attività amministrativo contabili senza supporti appropriati, un sistema informativo inadeguato e una drastica riduzione degli organici (si tenga presente inoltre che ormai il personale di ruolo è ridotto e in molte realtà non ci saranno nemmeno i supplenti dal 1° settembre). Identico discorso vale per i bistrattati e sfruttati assistenti tecnici. Pertanto il Ministro Bussetti, che ha detto “Il nostro obiettivo è avere tutti gli insegnanti in classe dal primo giorno di scuola. Siamo convinti sia doveroso nei confronti dei nostri ragazzi. Stiamo lavorando per concludere con largo anticipo tutte le procedure necessarie per avviare il nuovo anno. ….. Siamo al lavoro per i nostri studenti, al servizio della scuola” dovrebbe capire che senza tutti gli indispensabili ata in servizio dal primo giorno la scuola non potrà essere operativa e fornire un valido servizio agli studenti e all’utenza. (anche in questo caso solite disparità: i nuovi docenti in servizio lunedì 2 settembre e amministrativi, tecnici e collaboratori precari a casa quando invece sarebbero oltremodo necessari da subito).

Concludendo questo amara disamina, Feder.Ata chiede pertanto che si smetta di usare solo frasi che non portano a nulla (come ad esempio “Il nostro obiettivo è riconoscere il prezioso lavoro che tutto il personale della scuola svolge per i nostri studenti. …………… abbiamo previsto un tavolo tematico, che si è già riunito per trovare soluzioni per la valorizzazione del loro ruolo. Non tarderanno ad arrivare, voglio rassicurare tutti. ………….. Vogliamo scuole funzionanti ed è per questo che intendiamo costruire condizioni lavorative adeguate”) e vengano ricercate ed approntate soluzioni idonee per concedere quanto richiesto, senza ridurre sempre la spesa per l’istruzione statale e quasi mai quella per le scuole paritarie come paventato e forse preventivato, cioè:

– Modificare l’attuale sistema di classificazione in modo da renderlo conforme ai carichi di lavoro valorizzando le singole competenze e professionalità.

– Aumentare finalmente le retribuzioni adeguandole sia agli altri dipendenti statali che alle responsabilità e ai servizi prestati smettendo una volta per tutte di parlare solo di aumenti per i docenti perché fra queste componenti c’è una notevole differenza stipendiale a fronte a volte di uno stesso o maggiore titolo di studio (ad esempio un collaboratore scolastico ad inizio carriera percepisce appena mille euro al mese).

– Ampliare gli organici per rendere finalmente perfettamente funzionali e operative tutte le istituzioni scolastiche senza sfinire e sfruttare amministrativi tecnici ed ausiliari.

– Immettere in ruolo i precari su tutti i posti vacanti e disponibili, che non devono assolutamente essere utilizzati per altro personale ( si ricorda che la specificità del comparto scuola si rivolge essenzialmente a minori che sono perciò a contatto con tutti i dipendenti e non solo con gli insegnanti).

– Rivedere finalmente l’obsoleto Regolamento Supplenze ATA per evitare inutili contenziosi che sono un dispendio di costi per lo Stato in modo da poter finalmente nominare supplenti in tutti i casi necessari e far stipulare sui posti “vacanti e disponibili” contratti fino al 31 agosto, indipendentemente dal fatto che l’individuazione avvenga da graduatorie di istituto, anziché da graduatorie provinciali, se le suddette risultano esaurite.

– Restituire dignità e rispetto a questo bistrattato personale, che si è sempre adoperato in ogni modo e con ogni sacrificio per il bene della scuola pubblica statale, escludendolo ad esempio come i docenti dal campo di applicazione della Legge sull’introduzione di sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorveglianza degli accessi per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche, perché non ci sono assenteisti o fannulloni e il suo lavoro non è “tranquillo” ma fonte di stress, e difendendolo da oltraggi e attacchi rivolti purtroppo non ai soli docenti.

– Trovare rapidamente una soluzione normativa straordinaria per garantire il riconoscimento della professionalità acquisita sul campo nel corso degli anni per gli assistenti amministrativi a tempo indeterminato facenti funzione DSGA, come è stata prevista per i docenti.

Feder.Ata è ovviamente disponibile come sempre per dare chiarimenti e/o informazioni per poter così risolvere finalmente tutte le problematiche della categoria che lavora quotidianamente con impegno per l’intera comunità scolastica e per il bene degli alunni.



Ufficio stampa Feder.ATA