Home Blog Pagina 33

Amara lettera di inizio anno

Prot. n. 152/2019 del 29/10/2019



Al tutto il personale ATA

Loro Sedi

Agli Organi di Stampa

Oggetto: Amara lettera di inizio anno.

Carissimi colleghi e compagni di sventura Il tempo passa e un altro anno scolastico ormai è iniziato fra mille problemi ennesime discriminazioni e solita scontata mancanza di considerazione nei confronti del personale ATA.

Purtroppo tutte le nostre giuste rivendicazioni che esplicitiamo di seguito passano in secondo piano, anzi scompaiono addirittura, di fronte a quanto successo a Milano, perché nulla è paragonabile alla vita di un nostro piccolo alunno che non c’è più a seguito di un tragico incidente accaduto nella sua scuola durante l’orario scolastico; profondamente colpiti siamo vicini alla famiglia in questo terribile momento ed evitiamo di rivangare quello che abbiamo sempre affermato con forza ma che solo ora tutti stanno ribadendo.

E’ cambiato il Governo ma i nuovi e/o vecchi politici continuano a proferire elogi ai docenti promettendo loro aumenti stipendiali “…..È necessario dare un riconoscimento agli insegnanti. Penso ad un aumento mensile a tre cifre,….””……Bisogna creare le condizioni perché i docenti possano fare bene, solo a quel punto valutazione e premio per merito….” ….i docenti italiani, come ci ha ricordato recentemente il rapporto Ocse, sono tra i meno pagati in Europa: aumentare la loro retribuzione è doveroso, trovare le risorse deve essere un impegno prioritario di tutto il governo…” ”….Il problema è che lo stipendio di chi insegna in Italia, come certificato di recente dall’Aran, è talmente ridotto ai minimi termini che anche il costo della vita lo ha sovrastato: addirittura di 12-14 punti di inflazione certificata negli ultimi dieci anni rispetto ai compensi mensili. Un ritardo che è stato quantificato in oltre mille euro di potere d’acquisto solo negli ultimi sette anni…”. E chi più ne ha più ne metta…… o sarà solo una distrazione un refuso e tutti pensano di aumentare gli stipendi giustamente anche al personale amministrativo tecnico ausiliario che vive lavora e si prodiga nelle scuole statali?……………

Peccato che nessuno si ricordi o colpevolmente non sappia che, come abbiamo fatto notare più volte, sono gli stipendi degli assistenti e dei collaboratori che fanno abbassare notevolmente la media stipendiale dei dipendenti della scuola statale come si può evincere facilmente consultando le tabelle con le retribuzioni lorde mensili:

collaboratore scolastico: 1390,21 – assistente amministrativo o tecnico: 1538,27

docente di scuola primaria o infanzia: 1871,93 – docente di scuola secondaria: 2014,38.

Pertanto decisamente molto bassi, se si pensa che il netto di un collaboratore si aggira sui mille euro, considerando inoltre che spesso il titolo di studio è uguale o maggiore a quello degli insegnanti e che le mansioni svolte attualmente non corrispondono più alla sorpassata ed anacronistica ma purtroppo sempre in vigore carriera esecutiva.

Speriamo che il nuovo Governo punti come detto sulla scuola, eliminando le diseguaglianze sociali e valutando quindi e finalmente gli ATA aumentandone in maniera consona gli organici in quanto sono figure indispensabili anche per la sicurezza e la sorveglianza.

I fondi si possono e devono reperire come abbiamo più volte affermato ad esempio con la eliminazione del “carrozzone” INVALSI, la drastica riduzione dei finanziamenti alle scuole paritarie che non utilizzano le graduatorie statali per le loro assunzioni ma altri sistemi…, l’eliminazione della figura dei revisori dei conti per le scuole, l’uso di tutti i risparmi generati da vari ridimensionamenti e contrazioni organiche solo per il comparto scuola pubblica, il blocco degli aumenti alle pensioni “baby”, l’eliminazione e/o riduzione delle spese militari all’estero, la diminuzione degli stipendi di politici parlamentari e addetti alle Camere, la riduzione del numero dei parlamentari (che forse finalmente sarà varata?!?), la riduzione delle consulenze esterne da riassegnare all’interno della P.A. o nelle Commissioni Parlamentari, la riduzione degli affitti della P.A. verso terzi ecc….

Eclatante è stata la decisione, non dissimile da quella degli anni precedenti, di prevedere per le nomine in ruolo solo 7.646 posti a fronte dei circa 19000 vacanti, procurando pertanto alle scuole e, ovviamente all’utenza e in primis agli alunni, notevoli problemi, ma di assumere a tempo indeterminato dal primo gennaio 2020 i lavoratori delle cooperative private; anche questa volta si è deciso di NON stabilizzare i nostri precari su tutti i posti vacanti con una fase transitoria di assunzioni da attingere, oltre che dalla prima fascia, anche, in caso di esaurimento delle permanenti, da nuove graduatorie provinciali, da istituire con una apposita legge, che comprendano tutti gli aspiranti inseriti in seconda e terza fascia che abbiano prestato servizio per almeno 180 giorni in sole scuole statali nella stessa qualifica e che abbiano anche il titolo di studio attualmente necessario, come ora stanno proponendo, ma solo per i docenti come al solito, alcuni sindacati e parlamentari. In tal modo si riuscirà “a premiare il servizio già prestato, ma senza dimenticare la meritocrazia”, e si “restituirebbe alle scuole il personale adeguato e necessario per garantire la giusta vivibilità delle aule, per gli studenti e per gli stessi lavoratori” perché, come è stato giustamente detto “bisogna proprio ribaltare l’idea che dalla crisi si esca soltanto tagliando e risparmiando” e si eviterebbe di avere in servizio personale non qualificato.

Altra assurdità è stata la telenovela relativa ai fondi del FIS che sono stati accreditati alle scuole solo ad agosto inoltrato; questo ritardo vergognoso era dovuto ufficialmente all’Ufficio Centrale di Bilancio del Mef, che non aveva ancora registrato i relativi decreti, ma il risultato comunque è stato che le segreterie hanno dovuto affrontare l’ennesimo super lavoro, tra l’altro in un periodo di meritate ferie, per poter pagare i compensi al personale interessato che tuttavia in molti casi ha preso in ritardo quanto dovuto.

Anche la Commissione paritetica sull’ordinamento professionale del personale ATA istituita ai sensi dell’art. 34 del CCNL 2016-2018 e voluta probabilmente per non procedere in sede di contrattazione alla doverosa e da noi più volte richiesta revisione di aree e profili, ormai inadeguati rispetto a tutti i mutamenti dovuti all’autonomia e all’innalzamento dei titoli di studio necessari, si è riunita solo tre volte dalla sua costituzione perché nessuno ha compreso che i lavoratori ATA sono ormai oberati da impegni e compiti sempre più complessi e stressanti.

Non è stata ancora trovata una vera soluzione per la problematica situazione in cui versano quegli assistenti amministrativi facenti funzione DSGA, sfruttati dall’Amministrazione che oggi ritiene che non siano più competenti in quanto senza laurea specifica (ma ci sono ministri non laureati o addirittura non diplomati).

Il lavoro dei direttori dei servizi generali ed amministrativi, degli assistenti amministrativi e tecnici e dei collaboratori scolastici è anche quest’anno, e da ora purtroppo ancor di più, oltremodo stressante fra mille incombenze, continui e ulteriori trasferimenti di compiti da altre amministrazioni, come ad esempio l’INPS, sistemi che non funzionano, attrezzature obsolete, carenze ormai croniche degli organici dovute ai tagli perpetuati negli anni e alla mancata revisione dei loro criteri di definizione, divieti di sostituzione colleghi assenti e a volte penuria di disposizioni precise. Inutile dilungarci in esempi dettagliati poiché tutti voi conoscete perfettamente questa drammatica situazione vivendola ogni giorno, ma vogliamo ricordare che sicurezza e sorveglianza devono essere sempre e comunque “garantite nei luoghi in cui i nostri ragazzi passano le giornate”, perché non ci siano più tragedie immani; a tal proposito confidiamo che gli organismi preposti intervengano al più presto soprattutto su organici e divieti assurdi.

Il personale ATA non può e non deve essere equiparato agli altri dipendenti pubblici in quanto il suo lavoro è totalmente diverso essendo a contatto con minori, perciò il MIUR deve pretendere che non vengano applicate anche alle scuole misure pensate per la pubblica amministrazione nel suo insieme; auspichiamo pertanto che si elimini effettivamente, e non solo a parole, la decisione di impegnare milioni di euro, sottratti ad investimenti necessari come per la sicurezza e la funzionalità, per installare costosi rilevatori di impronte per combattere un assenteismo non presente nelle scuole.

Tutti voi dovreste finalmente capire che solo unendoci potremo farci rispettare e considerare ottenendo un giusto riconoscimento giuridico ed economico; da parte nostra cercheremo di far recepire ai nostri governanti e ai media le nostre e vostre giuste rivendicazioni offrendo la nostra consulenza e mettendoci a disposizione di chi vorrà finalmente e fattivamente interessarsi alle nostre problematiche in modo da rendere i nostri istituti luoghi dove tutti, sia alunni in primis che personale possano vivere e lavorare con serenità e tranquillità.

Anche se profondamente rattristati da quanto successo, vi e ci auguriamo comunque un buon lavoro nel delirio quotidiano delle nostre scuole statali, che sopravvivono anche grazie al nostro e vostro modesto ma essenziale contributo.



Dipartimento stampa Feder.ATA

Proclamazione sciopero nazionale del personale A.T.A. il giorno 27 novembre 2019

Prot. n. 151/2019 del 07/10/2019

Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Direzione Generale della Tutela delle Condizioni di Lavoro

Al Ministero per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione – Capo Dipartimento

Al Ministero per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione URSPA

Ufficio per le relazioni sindacali delle pubbliche amministrazioni

Al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca

Capo di Gabinetto e Dirigente Generale degli Uffici di diretta collaborazione:

Alla Commissione di garanzia per l’attuazione della Legge sullo Sciopero nei Servizi Pubblici Essenziali

Oggetto: proclamazione sciopero nazionale del personale A.T.A. il giorno 27 novembre 2019.

Avendo esperito in data 25 settembre u.s. il tentativo di conciliazione con esito negativo la

Feder. A.T.A.- Federazione del personale A.T.A. della scuola, il primo ed UNICO sindacato che si occupa solo della categoria A.T.A,

proclama lo sciopero del personale A.T.A. della scuola per i seguenti motivi:

  1. CONTRO LE ASSUNZIONI DEI DIPENDENTI DELLE COOPERATIVE NEL PROFILO DI COLLABORATORE SCOLASTICO (prima devono essere assunti quelli inseriti nella prima, seconda e terza fascia)
  2. IMMISSIONE IN RUOLO DI TUTTI GLI ASSISTENTI AMMINISTRATIVI FF DSGA, PRIMA DEL CONCORSO ORDINARIO;
  3. ISTITUZIONE DI UN ASSISTENTE TECNICO IN OGNI SCUOLA D’ITALIA;
  4. contro la violazione dell’art. 36. della Costituzione che recita “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”;
  5. per l’immissione in ruolo su tutti i posti disponibili e vacanti in organico di diritto;
  6. per la proroga fino al 31 agosto, per i contratti stipulati su posto vacante solo fino al 30 giugno;
  7. per la revisione dei parametri per le tabelle degli organici con relativo superamento delle attuali regole restrittive;
  8. per il passaggio in area C di tutti gli assistenti amministrativi e tecnici con relativo svuotamento del profilo B;
  9. per il passaggio in area As di tutti i collaboratori scolastici;
  10. contro le pressioni ormai insostenibili subite dai collaboratori scolastici a causa soprattutto delle diminuzioni di organico e dei divieti di nomina supplenti: aumento dei carichi di lavoro, turni iper flessibili e orario di lavoro spezzato, spostamento da un plesso ad un altro e/o, addirittura, da un comune all’altro, ore di straordinario assegnate d’ufficio;
  11. contro la decurtazione in organico dei posti di collaboratore scolastico ed assistente amministrativo in presenza dei co.co.co;
  12. per il superamento e annullamento delle norme dei servizi esternalizzati per pulizie e sorveglianza e ripristino dell’organico accantonato dei Collaboratori Scolastici (11.857 unità);
  13. contro una interpretazione forzata del mansionario dei collaboratori scolastici che presuppone che cambino pannolini agli alunni senza una adeguata formazione;
  14. per il riconoscimento del profilo di videoterminalista agli assistenti amministrativi;
  15. contro la mancata previsione della figura dell’assistente tecnico negli Istituti Comprensivi;
  16. contro la mancata valorizzazione degli assistenti tecnici nella didattica laboratoriale;
  17. per la revisione del profilo di DSGA: istituzione della dirigenza amministrativa o revisione del comma 7, art. 24 del D.I.44/2001, attribuendo al Dirigente Scolastico la responsabilità del consegnatario;
  18. per la separazione netta e chiara dei ruoli tra DS e DSGA;
  19. per la revisione del profilo di DSGA: equiparazione dal punto di vista economico ai segretari comunali;

 

IL PRESIDENTE NAZIONALE Giuseppe MANCUSO

 

Feder.ATA è stata convocata al Ministero

Procedura di conciliazione ex lege n. 146/90, come modificata dalla legge n. 83/00

Feder.ATA è stata convocata al Ministero

 

Proclamazione stato di agitazione del personale A.T.A.

Prot. n. 101/2019 del 16/09/2019

Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Direzione Generale della Tutela delle Condizioni di Lavoro

Al Ministero per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione – Capo Dipartimento

Al Ministero per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione URSPA

Ufficio per le relazioni sindacali delle pubbliche amministrazioni

Al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca

Capo di Gabinetto e Dirigente Generale degli Uffici di diretta collaborazione:

Alla Commissione di garanzia per l’attuazione della Legge sullo Sciopero nei Servizi

Pubblici Essenziali

Via Po, 16/a – 00198 ROMA

Oggetto: proclamazione stato di agitazione del personale A.T.A. Richiesta di avvio della procedura di raffreddamento e conciliazione ex. art. 1, comma 4, L.83/2000.

La Feder. A.T.A.- Federazione del personale A.T.A. della scuola, il primo ed UNICO sindacato che si occupa solo della categoria A.T.A,

  • tenuto conto che tutto il personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola italiana continua ad essere dimenticato, o, addirittura, vessato dalle Istituzioni;

proclama lo stato di agitazione del personale A.T.A. della scuola per i seguenti motivi:

  1. CONTRO LE ASSUNZIONI DEI DIPENDENTI DELLE COOPERATIVE NEL PROFILO DI COLLABORATORE SCOLASTICO (prima devono essere assunti quelli inseriti nella prima, seconda e terza fascia)
  2. IMMISSIONE IN RUOLO DI TUTTI GLI ASSISTENTI AMMINISTRATIVI FF DSGA, PRIMA DEL CONCORSO ORDINARIO;
  3. ISTITUZIONE DI UN ASSISTENTE TECNICO IN OGNI SCUOLA D’ITALIA;
  4. contro la violazione dell’art. 36. della Costituzione che recita “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”;
  5. per l’immissione in ruolo su tutti i posti disponibili e vacanti in organico di diritto;
  6. per la proroga fino al 31 agosto, per i contratti stipulati su posto vacante solo fino al 30 giugno;
  7. per la revisione dei parametri per le tabelle degli organici con relativo superamento delle attuali regole restrittive;
  8. per il passaggio in area C di tutti gli assistenti amministrativi e tecnici con relativo svuotamento del profilo B;
  9. per il passaggio in area A di tutti i collaboratori scolastici;
  10. contro le pressioni ormai insostenibili subite dai collaboratori scolastici a causa soprattutto delle diminuzioni di organico e dei divieti di nomina supplenti: aumento dei carichi di lavoro, turni iper flessibili e orario di lavoro spezzato, spostamento da un plesso ad un altro e/o, addirittura, da un comune all’altro, ore di straordinario assegnate d’ufficio;
  11. contro la decurtazione in organico dei posti di collaboratore scolastico ed assistente amministrativo in presenza dei co.co.co;
  12. per il superamento e annullamento delle norme dei servizi esternalizzati per pulizie e sorveglianza e ripristino dell’organico accantonato dei Collaboratori Scolastici (11.857 unità);
  13. contro una interpretazione forzata del mansionario dei collaboratori scolastici che presuppone che cambino pannolini agli alunni senza una adeguata formazione;
  14. per il riconoscimento del profilo di videoterminalista agli assistenti amministrativi;
  15. contro la mancata previsione della figura dell’assistente tecnico negli Istituti Comprensivi;
  16. contro la mancata valorizzazione degli assistenti tecnici nella didattica laboratoriale;
  17. per la revisione del profilo di DSGA: istituzione della dirigenza amministrativa o revisione del comma 7, art. 24 del D.I.44/2001, attribuendo al Dirigente Scolastico la responsabilità del consegnatario;
  18. per la separazione netta e chiara dei ruoli tra DS e DSGA;
  19. per la revisione del profilo di DSGA: equiparazione dal punto di vista economico ai segretari comunali;

CHIEDE a tal fine che siano attivate le procedure di cui all’oggetto.

Qualora la procedura di conciliazione avesse esito negativo, la scrivente si riserva ogni forma di mobilitazione, non escluso lo sciopero nazionale della categoria.

IL PRESIDENTE NAZIONALE Giuseppe MANCUSO

 

 

Lettera di fine anno scolastico

Prot. 112/2019 del 15/07/2019

Al Presidente del Consiglio dei Ministri Dott. Giuseppe Conte

Al Vicepresidente Consiglio dei Ministri Senatore Matteo Salvini

Al Vicepresidente Consiglio dei Ministri Deputato Luigi Di Maio

Al Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Prof. Marco Bussetti

Al Ministro della Pubblica Amministrazione Senatrice Avv. Giulia Buongiorno

Al Ministro dell’Economia Prof. Giovanni Tria

Ai Membri delle Commissioni Istruzione della Camera e del Senato

Al Personale ATA

Agli Organi di Stampa

Oggetto: Lettera di fine anno scolastico.



Feder.ATA constata amaramente che un altro anno scolastico è terminato fra mille difficoltà e per tanti sono già iniziate le vacanze ma non per il personale amministrativo tecnico ausiliario che rimarrà regolarmente in servizio tutta l’estate, a parte ovviamente durante le meritate ferie, lavorando come sempre alacremente. Non è invidia o acrimonia nei confronti dei docenti ma una semplice constatazione: anche se il contratto è lo stesso ci sono sempre le solite disparità di trattamento fra due componenti dello stesso comparto statale che dovrebbero avere identici diritti e doveri anche e soprattutto in casi eccezionali, come ad esempio in occasione di eventi atmosferici avversi di particolare intensità. Da poco è pervenuta ad amareggiarci ulteriormente la Pronuncia del Consiglio di Stato Sez. VI n. 4107 relativa al ricorso presentato in merito all’assegnazione ai soli docenti di ruolo, grazie alla famigerata Legge 107, della “carta elettronica del docente” che ribadisce quanto segue “….. le figure lavorative messe a confronto sono del tutto disomogenee. Il personale a.t.a. – come si ricava agevolmente dalla declaratoria del contratto collettivo del comparto scuola – assolve a “funzioni amministrative, contabili, gestionali, strumentali, operative e di sorveglianza connesse all’attività delle istituzioni scolastiche”, ben diverse da quelle assolte dal personale docente, di talché non può fondatamente ritenersi costituzionalmente imposta l’applicabilità ai primi della normativa (in tema di formazione professionale) stabilita per i secondi. Anzi è proprio la disomogeneità delle mansioni svolte a giustificare un regime diversificato. …….” Rifacendoci anche noi al mansionario allegato al contratto e ancora non rivisto nonostante l’istituzione di una Commissione per l’Ordinamento Professionale ATA insediatasi il 18-11-18 e riunitasi forse due sole volte, ricordiamo allora che il personale amministrativo tecnico ed ausiliario, ad eccezione dei DSGA, appartiene ancora alla carriera esecutiva, e come tale viene scarsamente retribuito anche se gli vengono affidate sempre più spesso incombenze di livello superiore senza alcuna direttiva e/o vero e mirato aggiornamento e senza nulla in cambio, per cui a questi punti dovrebbe comportarsi come semplice e puro esecutore rimanendo in quell’ignoranza che gli amministratori e l’opinione pubblica ritengono opportuna.

– Anche quest’anno purtroppo ci sono state intimidazioni ritorsioni scarsa o nulla considerazione. Molti colleghi si sono recati a lavorare come nel passato anche se malati per non danneggiare nessuno, visti i tagli indiscriminati degli organici che si perpetuano nel tempo e il notevole aumento dei carichi di lavoro, che hanno creato situazioni problematiche e stress da lavoro correlato.

– Le retribuzioni sono sempre semplicemente una miseria anche dopo i ridicoli aumenti dell’ultimo contratto a fronte del lavoro svolto e delle responsabilità crescenti: Invece di dare bonus di vario tipo ai soli docenti si dovrebbero aumentare le retribuzioni degli ATA, che sono le più basse della Pubblica Amministrazione, come ha rilevato generalmente anche la Corte dei Conti dichiarando inoltre che “….non può non essere dato rilievo ad una diffusa disaffezione del personale scolastico che, pur nella assoluta maggioranza, portatore di professionalità non secondarie, è costretto ad operare in contesti difficili e senza il riconoscimento stipendiale che sarebbe appropriato rispetto ai livelli di qualità del servizio…”. Malauguratamente non è stato specificato però che sono quelli degli assistenti e dei collaboratori che fanno abbassare notevolmente la media degli stipendi dei dipendenti della scuola statale. Per di più non beneficiano nemmeno dei buoni pasto, come invece gli altri statali, quando lavorano oltre le 7 ore giornaliere e devono fare i rientri pomeridiani. Si fa inoltre notare che nelle tabelle utilizzate per comunicare l’erogazione dell’esigua indennità di vacanza contrattuale compaiono anche le cifre per le qualifiche di collaboratore scolastico dei servizi e di coordinatore amministrativo/tecnico previste, ma mai istituite e che potrebbero essere utilizzate per operare dei veri e meritati passaggi di categoria per tutti, come sempre richiesto da Feder.Ata.

– Anche quest’anno, come sempre, il personale non docente, come ancora oggi viene definito da alcuni politici e sindacalisti, deve patire e preoccuparsi perché ad oggi non si sa ancora nulla di preciso sulle immissioni in ruolo dei nostri precari storici e non solo dei dipendenti delle cooperative, anche se i posti vacanti da utilizzare sono tantissimi; c’è stata solo in data 11 giugno una comunicazione del Capo Dipartimento Dott.ssa Palumbo che ha genericamente riferito che si faranno, mentre per quanto riguarda gli insegnanti il Ministro Bussetti ha già firmato il decreto con la richiesta al MEF di 58627 posti.

– Anche quest’anno in alcune scuole si sono stipulati contratti solo fino al 30 giugno anziché al 31 agosto, anche se su posti vacanti e disponibili, a causa dell’esaurimento delle Graduatorie Provinciali, privando così le istituzioni scolastiche autonome di molti lavoratori e danneggiando ulteriormente i supplenti.

– Per quanto riguarda gli organici quanto mai carenti, il discorso è identico e si devono sempre aspettare decisioni che non tengono mai in dovuto conto le reali esigenze organizzative delle istituzioni scolastiche; infatti anche il prossimo imminente anno la situazione non migliorerà certamente grazie alla insufficienza dei posti in organico a copertura del servizio scolastico, in particolar modo in quelle istituzioni con un elevato numero di plessi disseminati sul territorio con a volte un solo collaboratore scolastico, il cui lavoro è prezioso per il buon funzionamento in quanto non solo “operaio” ma fautore essenziale operante nel sistema scolastico in sinergia con i docenti. Anche nelle segreterie scolastiche (dove continua a permanere il divieto a sostituire i colleghi nei primi 29 giorni di assenza), la situazione è stata è e sarà caotica soprattutto nell’avvio dell’anno con tutte le incombenze urgenti e necessarie a causa dell’autonomia scolastica, che ha procurato agli uffici scolastici un notevole incremento delle attività amministrativo contabili senza supporti appropriati, un sistema informativo inadeguato e una drastica riduzione degli organici (si tenga presente inoltre che ormai il personale di ruolo è ridotto e in molte realtà non ci saranno nemmeno i supplenti dal 1° settembre). Identico discorso vale per i bistrattati e sfruttati assistenti tecnici. Pertanto il Ministro Bussetti, che ha detto “Il nostro obiettivo è avere tutti gli insegnanti in classe dal primo giorno di scuola. Siamo convinti sia doveroso nei confronti dei nostri ragazzi. Stiamo lavorando per concludere con largo anticipo tutte le procedure necessarie per avviare il nuovo anno. ….. Siamo al lavoro per i nostri studenti, al servizio della scuola” dovrebbe capire che senza tutti gli indispensabili ata in servizio dal primo giorno la scuola non potrà essere operativa e fornire un valido servizio agli studenti e all’utenza. (anche in questo caso solite disparità: i nuovi docenti in servizio lunedì 2 settembre e amministrativi, tecnici e collaboratori precari a casa quando invece sarebbero oltremodo necessari da subito).

Concludendo questo amara disamina, Feder.Ata chiede pertanto che si smetta di usare solo frasi che non portano a nulla (come ad esempio “Il nostro obiettivo è riconoscere il prezioso lavoro che tutto il personale della scuola svolge per i nostri studenti. …………… abbiamo previsto un tavolo tematico, che si è già riunito per trovare soluzioni per la valorizzazione del loro ruolo. Non tarderanno ad arrivare, voglio rassicurare tutti. ………….. Vogliamo scuole funzionanti ed è per questo che intendiamo costruire condizioni lavorative adeguate”) e vengano ricercate ed approntate soluzioni idonee per concedere quanto richiesto, senza ridurre sempre la spesa per l’istruzione statale e quasi mai quella per le scuole paritarie come paventato e forse preventivato, cioè:

– Modificare l’attuale sistema di classificazione in modo da renderlo conforme ai carichi di lavoro valorizzando le singole competenze e professionalità.

– Aumentare finalmente le retribuzioni adeguandole sia agli altri dipendenti statali che alle responsabilità e ai servizi prestati smettendo una volta per tutte di parlare solo di aumenti per i docenti perché fra queste componenti c’è una notevole differenza stipendiale a fronte a volte di uno stesso o maggiore titolo di studio (ad esempio un collaboratore scolastico ad inizio carriera percepisce appena mille euro al mese).

– Ampliare gli organici per rendere finalmente perfettamente funzionali e operative tutte le istituzioni scolastiche senza sfinire e sfruttare amministrativi tecnici ed ausiliari.

– Immettere in ruolo i precari su tutti i posti vacanti e disponibili, che non devono assolutamente essere utilizzati per altro personale ( si ricorda che la specificità del comparto scuola si rivolge essenzialmente a minori che sono perciò a contatto con tutti i dipendenti e non solo con gli insegnanti).

– Rivedere finalmente l’obsoleto Regolamento Supplenze ATA per evitare inutili contenziosi che sono un dispendio di costi per lo Stato in modo da poter finalmente nominare supplenti in tutti i casi necessari e far stipulare sui posti “vacanti e disponibili” contratti fino al 31 agosto, indipendentemente dal fatto che l’individuazione avvenga da graduatorie di istituto, anziché da graduatorie provinciali, se le suddette risultano esaurite.

– Restituire dignità e rispetto a questo bistrattato personale, che si è sempre adoperato in ogni modo e con ogni sacrificio per il bene della scuola pubblica statale, escludendolo ad esempio come i docenti dal campo di applicazione della Legge sull’introduzione di sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorveglianza degli accessi per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche, perché non ci sono assenteisti o fannulloni e il suo lavoro non è “tranquillo” ma fonte di stress, e difendendolo da oltraggi e attacchi rivolti purtroppo non ai soli docenti.

– Trovare rapidamente una soluzione normativa straordinaria per garantire il riconoscimento della professionalità acquisita sul campo nel corso degli anni per gli assistenti amministrativi a tempo indeterminato facenti funzione DSGA, come è stata prevista per i docenti.

Feder.Ata è ovviamente disponibile come sempre per dare chiarimenti e/o informazioni per poter così risolvere finalmente tutte le problematiche della categoria che lavora quotidianamente con impegno per l’intera comunità scolastica e per il bene degli alunni.



Ufficio stampa Feder.ATA



Pubblicata la banca dati dei quesiti per la prova preselettiva del concorso DSGA

Sul sito del Miur potete trovare la banca dati dei quesiti per la prova preselettiva del concorso DSGA, che si svolgerà nei giorni 11, 12 e 13 giugno 2019. I quesiti

concorso-dsga.ext.istruzione.it

ASSISTENTI TECNICI IN OGNI SCUOLA….VITTORIA DELLA FEDER.ATA

ASSISTENTI TECNICI IN OGNI SCUOLA….VITTORIA DELLA FEDER.ATA

Comunicato 21 marzo 2019

ALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

DELLA REPUBBLICA ITALIANA

AL PERSONALE ATA

AGLI ORGANI DI STAMPA

LORO SEDI

L’On. Villani del M5S ha mantenuto il suo impegno:

risoluzione 7-00208- Commissioni VII e XII Camera- Nel prossimo C.C.N.L ci sarà l’introduzione degli assistenti tecnici negli organici degli istituti comprensivi.

ASSISTENTI TECNICI IN OGNI SCUOLA….VITTORIA DELLA FEDER.A.T.A

dopo 17 anni finalmente qualcuno al Governo ci ha ascoltato e mantenuto l’impegno assunto”

E’ questa la prima dichiarazione del Presidente Nazionale del sindacato Feder.ATA, Giuseppe Mancuso, alla notizia della risoluzione delle Commissioni VII e XII della Camera, che impegna il Governo ad introdurre la figura dell’assistente tecnico in ogni scuola d’Italia nella prossima revisione dei profili professionali ATA.

Noi chiediamo da 17 anni che venga introdotto questo profilo in tutte le scuole, sin dalla nascita dell’ANAAM SCUOLA prima e Feder.ATA oggi; i documenti che fanno parte della nostra storia parlano chiaro”, ribadisce il Presidente Mancuso.

Ringrazio, prosegue Mancuso, l’on. Villani che ha mantenuto l’impegno assunto nell’incontro tenutosi alla Camera il 12 febbraio scorso e, spero che ci possa essere lo stesso risultato sul concorso riservato per gli assistenti amministrativi f.f. DSGA”

Ufficio stampa

Considerazioni e proposte di Feder.ATA

Prot. n. 22 del 27/02/2019

Al Presidente del Consiglio

Al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca

Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Al Ministero della Pubblica Amministrazione

Al Ministero Economia e Finanze

Ai Membri delle Commissioni Istruzione della Camera e del Senato

Ai Mass Media

Ai Colleghi Loro Sedi

Oggetto: Considerazioni e proposte di Feder.ATA

Feder.ATA, creata da soli ata per difendere e salvaguardare i soli ata,

considerato che l’esigenza di una tutela lavorativa nei confronti di tutto il personale amministrativo tecnico ausiliario statale, seppur riconosciuta in teoria, viene sistematicamente negata ogni volta nella pratica, che nessuno si è ancora interessato compiutamente e con cognizione di causa alla problematica situazione lavorativa del personale amministrativo tecnico ausiliario sempre più ignorato bistrattato e vessato dalle istituzioni sia a livello centrale che locale, e che tutti parlano di questo grave disagio ma nessuno fa niente di concreto, ribadisce quanto segue

PROBLEMATICHE:

  1. Gli ata, che sono parte integrante della scuola statale, vengono menzionati solo marginalmente e, soprattutto in passato, in termini negativi subendo pesanti riduzioni.
  2. Nessuno ha compreso o non vuole intenzionalmente capire che è anche grazie a questi umili lavoratori che la scuola statale riesce a garantire un valido servizio all’utenza con una seria continuità gestionale ed amministrativa.
  3. Con gli attuali organici e i famigerati divieti di nomina supplenti si ingenerano ormai pressioni e sollecitazioni continue e insostenibili su collaboratori scolastici (aumento carichi di lavoro, turni iper flessibili e orario di lavoro spezzato, spostamento da un plesso ad un altro e/o, addirittura, da un comune all’altro, ore di straordinario assegnate d’ufficio) e amministrativi e tecnici (notevole aumento carichi di lavoro con pratiche sempre più complesse, diminuzione loro organici, malfunzionamento sistema SIDI e ad altre molestie burocratiche con notevole dispendio di tempo ed energia, mancato chiarimento e complessità molteplici compiti dei tecnici, che dovrebbero lavorare a fianco dei docenti ma che a volte si devono sostituire a loro.) Inoltre c’è una possibile mancanza di sicurezza e sorveglianza per la riduzione dei collaboratori soprattutto in quelle istituzioni ubicate su più plessi su più piani, e/o addirittura su più comuni, (sono risaputi i casi di “fuga” da scuola di minori dai tre anni in su a causa ovviamente del mancato controllo dei docenti ma anche dell’assenza di collaboratori agli ingressi: se manca l’unico collega del turno e non viene sostituito o se anche ne rimane uno solo e viene chiamato ad esempio in una classe chi vigila ?)
  4. Fino ad oggi il funzionamento delle scuole statali, sia quelle del primo ciclo dove ci sono i nostri piccoli bisognosi di particolari e molteplici attenzioni, che quelle del secondo ciclo dove studiano i futuri uomini e donne della nostra bellissima Italia e dove sono più numerosi i fenomeni di abbandono e dispersione scolastica, è stato garantito dal senso del dovere di abnegazione e di appartenenza del personale ata anche quando è in numero insufficiente, ma lo stress psicofisico quotidiano sta crescendo progressivamente generando burnout che porterà a nuove assenze.
  5. Ormai quasi giornalmente il personale viene colpevolizzato quando si assenta per più che validi motivi sia di salute che di famiglia (anche se molti si recano al lavoro anche se malati o con grossi problemi per non creare difficoltà a colleghi e alunni) perché ormai anche dirigenti e dsga non sanno più come sopperire a questi disagi e alcuni di loro si rivolgono agli ata in maniera non consona, anzi ……., come si evince da lettere telefonate e racconti di collaboratori e assistenti avviliti, maltrattati e disperati. Il prolungamento degli orari a dismisura o l’utilizzo sistematico dell’orario spezzato per garantire l’apertura totale quotidiana delle scuole e per portare a termine pratiche amministrative con scadenze impellenti crea problemi di sicurezza dei lavoratori. Il riposo e il recupero psicofisico sono un diritto e anche una condizione per la sicurezza del lavoratore e dell’utenza. Gli orari devono essere correlati ai carichi di lavoro ai quali deve essere posto un limite.
  6. Non si è mai avuto un riconoscimento giuridico ed economico delle mansioni svolte che appartengono sovente ad un profilo superiore.
  7. I livelli retributivi sono insoddisfacenti perché corrispondenti ancora al 3° e 4° livello della carriera esecutiva tuttora vigente come nel 1976 quando bastava una 5° elementare per i “bidelli” e una 3° media per gli “applicati di segreteria”. Risulta pertanto chiara la violazione dell’art. 36 della Costituzione che recita “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa” Sentire parlare di aumentare gli stipendi solo a docenti e dirigenti è molto frustrante: provate a verificare le varie retribuzioni e capirete: non c’è nessun’altra categoria di dipendenti statali che percepisce così poco come i collaboratori scolastici.
  8. Nel contratto firmato ad aprile dai soliti sindacati e dal Governo ci si è dilungati sulla responsabilità disciplinare ma è stato solo deciso di “prevedere una fase istruttoria che consenta di analizzare l’attuale sistema di classificazione professionale” istituendo “una Commissione paritetica per l’innovazione del sistema di classificazione professionale” (revisione attuali profili da federata sempre richiesta) che doveva terminare i suoi lavori entro lo scorso luglio ma ad oggi non risulta che sia stato fatto ancora qualcosa a tal proposito, a parte l’insediamento all’ARAN e un solo incontro.
  9. In merito al “cambio del pannolino”reputiamo che costringere ed obbligare un attuale collaboratore scolastico, anche se titolare dell’art. 7, ad operare su un soggetto diversamente abile in situazione di grave e permanente gravità senza un’adeguata preparazione specialistica, sia pura follia e mancanza di rispetto verso una delle categorie più deboli e indifese dell’intera comunità scolastica, cioè gli alunni diversamente abili in situazioni di gravità. Naturalmente rientra nel mansionario del collaboratore scolastico l’ASSISTENZA di BASE agli alunni diversamente abili, cosi come previsto dal precedente C.C.N.L comparto scuola, ma purtroppo anche in questo ultimo contratto i sindacati firmatari si sono astenuti dal chiarire tale delicata questione.
  10. Riguardo alla problematica situazione in cui versano gli assistenti amministrativa facenti funzione DSGA possiamo solo dire che è veramente assurdo che persone che si sono sacrificate anche per molti anni, sfruttate da quell’Amministrazione che oggi ritiene che non siano più competenti in quanto senza laurea specifica, rischino di essere soppiantate da chi senza esperienza alcuna, ma con tanto tempo per studiare al contrario degli aa ff sempre più impegnati a scuola, vincerà il suddetto concorso. Bisogna infatti tenere presente che molte scuole prive di DSGA titolari sono andate avanti, nonostante le gravi criticità cresciute enormemente negli ultimi anni, proprio grazie alle competenze e alla professionalità degli assistenti amministrativi passati al ruolo superiore.
  11. In questi ultimi trienni scolastici nei primi posti delle graduatorie di istituto di terza fascia si sono inseriti moltissimi nuovi aspiranti senza esperienza specifica nelle scuole statali provenienti da scuole paritarie, che comunque hanno accumulato punteggio (collaboratori scol.ci, ass.ti, ins.ti ecc.) che hanno così sorpassato persone che hanno lavorato solo in scuole statali, a volte con sacrifici, e che da anni attendono di potersi stabilizzare e che vedono allontanarsi sempre più il fatidico traguardo, perché le varie supplenze vengono attribuite ai nuovi arrivati anziché a loro.
  12. Ultimo punto, ma non per importanza, quello relativo ai diritti acquisiti più volte calpestati di lavoratori che producono una forza lavoro in età ormai troppo avanzata e non lasciano spazio ai giovani. Feder.Ata ha sempre avuto presente la problematica legata alle pensioni, anche perché ci sono colleghi, che hanno 40 anni o più di servizio alle spalle o che hanno delle invalidità, che conoscono in prima persona la fatica quotidiana che si fa via via più pesante col passare degli anni e con l’aumentare dei problemi, sia di famiglia che di salute, ma che si sforzano e si spossano comunque quotidianamente per portare avanti nel miglior modo possibile il loro lavoro, come ad esempio, una collaboratrice scolastica alle prese con i bimbi delle scuole dell’infanzia da cambiare, prendere in braccio, consolare, o un assistente sottoposto a continue sollecitazioni lavorative e molestie burocratiche di ogni genere. Tutte queste molteplici situazioni creano inoltre uno stress da lavoro correlato, che non è appannaggio dei soli docenti, che può far peggiorare lo stato di salute con conseguenti problemi a livello dei singoli e dell’intera collettività.

NOSTRE RICHIESTE

  1. Attenzione di media e politici verso le problematiche ata, che creano anche stress da lavoro correlato perché nelle istituzioni scolastiche autonome (ISA) non esistono solo i docenti, come si potrebbe evincere da tanti discorsi e interventi, con la doverosa ammissione che gli ATA esistono e che, essendo lavoratori e servitori dello stato utili ed indispensabili, hanno pari diritti e doveri degli insegnanti.
  2. Considerazione e valorizzazione del prezioso lavoro, del notevole impegno e dello spirito di sacrificio del personale amministrativo tecnico ausiliario.
  3. Revisione obsoleti criteri determinazione organici considerando vari parametri, oltre al numero degli alunni, dei plessi staccati(°) e degli allievi diversamente abili(°°), come, ad esempio, il numero dei piani e degli ingressi di ogni edificio, il numero dei comuni o frazioni in cui ogni ISA (istituzione scolastica autonoma) è ubicata, difficoltà e complessità numerosissime pratiche da espletare ecc. (°) Purtroppo attualmente vengono conteggiati non singolarmente ma a gruppi: ad esempio nelle ISA “funzionanti in più sedi, il numero dei collaboratori scolastici aumenta di un’unità per le istituzioni con un plesso e/o succursale o una sezione staccata e di 4 unità con numero di sedi compreso tra 8 e 11”, mentre prima per ogni plesso staccato ne veniva aggiunta una (°°)“Per ogni gruppo di 40 alunni disabili, a partire dal 41esimo, frequentanti sezioni di scuola dell’infanzia, classi di scuola primaria e classi di scuola secondaria di I grado, il numero dei collaboratori scolastici aumenta di una unità nel rispetto del contingente dei posti assegnati”; veramente pazzesco: solo un collaboratore!!!!!!!
  4. Aumento organici, in modo da averli finalmente adeguati e potenziati per poter provvedere serenamente alle eventuali sostituzioni del personale assente, per andare incontro alle effettive esigenze dell’utenza, e istituzione posti di assistente tecnico nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.
  5. Eliminazione totale divieto nomina supplenti (anche se recenti disposizioni hanno mitigato quanto stabilito dalla Legge di Stabilità 2015, ci sono dirigenti che non vogliono assumersi la responsabilità, demandata loro dalla Nota MIUR 2116 del 30.9.2015, di nominare supplenti anche per pochi giorni perché permane genericamente il divieto per assenze dei collaboratori inferiori ai 7 giorni, e degli assistenti per assenze inferiori ai 30).
  6. Superamento sorpassata e anacronistica “carriera esecutiva” perché i lavori ormai complessi (ad esempio pratiche ricostruzioni carriera che prima erano fatte dagli Uffici Scolastici Provinciali o pratiche pensioni che ora l’INPS, avendo organici ridotti, vorrebbe demandare completamente alle già bistrattate segreterie scolastiche, che dovrebbero addirittura lavorare nel sito dell’Istituto e non nel SIDI ministeriale) sono svolti con autonomia e professionalità crescente.
  7. Adeguamento stipendi a carichi di lavoro e responsabilità notevolmente aumentate e ai nuovi titoli di studio richiesti; ora occorre un diploma di scuola superiore o una laurea per gli assistenti amm.vi (ex applicati) e un diploma di qualifica per i collaboratori scol.ci (ex bidelli).
  8. Stipula nuovo CCNL che finalmente consideri in maniera equa gli ata senza i piccoli palliativi di quello attuale firmato lo scorso aprile e revisione attuali aree e profili perché la situazione lavorativa è drasticamente cambiata in questi ultimi anni, le mansioni richieste senza un adeguato contratto sono notevolmente più impegnative e numerose, gli addetti sempre meno, i titoli di studio necessari sono stati elevati ma le retribuzioni sono sempre ancorate al mero livello esecutivo.
  9. Risoluzione annoso problema del “cambio del pannolino” che è un’operazione talmente delicata e intima, soprattutto se ci si rivolge ad allievi delle scuole superiori per cui già sessualmente formati, da non poter rientrare nel profilo professionale del collaboratore scolastico. Sarebbe del tutto arbitrario e illegittimo obbligarlo a questa mansione così problematica, perché non è uno “specialista” e non avendo una preparazione professionale specifica in tal senso non potrebbe svolgere serenamente il suo servizio. Pertanto, innanzitutto occorrerebbe anche il suo consenso, e dovrebbe essergli fornita una adeguata e seria formazione professionale socio-sanitaria, nell’interesse e per il rispetto del ragazzo con gravi disabilità. Comunque la soluzione migliore nell’interesse di tutti sarebbe utilizzare sempre la figura dell’operatore socio assistenziale competente e formato per tale scopo.
  10. Considerazione lavoro assistenti amministrativi facenti funzione dsga e risoluzione per imminente concorso per restituire loro la dignità di lavoratori ed evitare che si sentano usati e discriminati.
  11. Piano straordinario di stabilizzazione su tutti i posti vacanti con una fase transitoria di assunzioni da attingere, oltre che dalla prima fascia, anche da nuove graduatorie provinciali, da istituire con una apposita legge, che comprendano tutti gli aspiranti inseriti in seconda e terza fascia che abbiano prestato servizio per almeno 180 giorni in sole scuole statali nella stessa qualifica e che abbiano anche il titolo di studio ora necessario (si otterrebbero pertanto graduatorie consone e rispondenti sia alle esigenze delle scuole che alle aspettative degli interessati che non si vedrebbero così più superati da sempre nuovi aspiranti aumentati in maniera esponenziale in questi ultimi anni) Ovviamente si dovrebbe procedere alle nomine in ruolo da queste nuove graduatorie solo per quei profili che hanno le prime e seconde fasce provinciali esaurite; inoltre anche le varie istituzioni scolastiche potrebbero attingere da tali graduatorie per le eventuali nomine annuali in modo da avere sempre personale con esperienza e già formato.
  12. Diritto ad andare in pensione a prescindere dall’età con una uscita dignitosa dal lavoro prevedendo una penalizzazione sempre più ridotta man mano che l’età e/o gli anni contributivi aumentano in modo così da poter finalmente fare entrare i giovani e far riposare i “vecchi”; questi colleghi desiderano solo, dopo una vita dedicata con onestà, spirito di sacrificio e senso del dovere al funzionamento delle scuole nell’interesse della collettività, di poter lasciare il proprio posto ai giovani che hanno tante energie ma nessuna sicurezza per il futuro.

Feder.ATA, sperando che i politici, che sono retribuiti e votati anche dal personale amministrativo tecnico ed ausiliario, diano finalmente un segnale di vero cambiamento nei confronti di tali bistrattati dipendenti, a disposizione per ogni altro chiarimento e/o spiegazione essendo inoltre anche a conoscenza delle esigenze dell’utenza che dovrebbe essere tutelata in primis, conclude dando i seguenti spunti per reperire il finanziamento necessario per attuare queste richieste e per restituire quanto le leggi finanziarie hanno tagliato negli ultimi anni:

Eliminazione “carrozzone” INVALSI; effettiva eliminazione contratti pulizia che costano molto ma rendono poco; drastica riduzione finanziamenti alle scuole paritarie che non utilizzano le graduatorie statali per le loro assunzioni ma altri sistemi…; eliminazione figura revisori conti x scuole; uso di tutti i risparmi generati da vari ridimensionamenti e contrazioni organiche solo per il comparto scuola pubblica; blocco aumenti pensioni “baby”: è assurdo che chi ha versato pochi anni di contributi (pensioni baby – portuali – prepensionamenti come quelli delle F.S. ecc) ritirandosi dal lavoro molto giovane ottenga anche degli aumenti; eliminazione completa da subito varie forme di finanziamento pubblico ai partiti, che il popolo sovrano ha sempre scelto nei vari referendum di abolire; eliminazione e/o riduzione spese militari all’estero e armamenti sofisticati; vera riduzione auto blu e grigie; diminuzione stipendi politici parlamentari e addetti alle Camere; riduzione consulenze esterne da riassegnare all’interno della P.A. o nelle Commissioni Parlamentari; riduzione affitti della P.A. verso terzi; ridiscussione trattati Europei; da prossimo parlamento riduzione numero parlamentari.

Ultima annotazione: C’è chi sta proponendo di assumere nello Stato altri co.co.co e dipendenti cooperative sociali e chi più ne ha più ne metta, ma nessun politico propugna un aumento degli organici ata e una stabilizzazione dei precari statali, forse perché non conosce veramente il personale amministrativo tecnico ausiliario che però tutte le mattine si occupa a vario titolo della complessa gestione scolastica aprendo sorvegliando e pulendo le scuole, accogliendo e accudendo gli alunni, espletando le molteplici complicate pratiche amministrative quotidiane, dando il proprio qualificato contributo professionale nei laboratori di vario tipo, dovendo anche fronteggiare l’utenza e risolvere problemi di ogni genere…..

Gli ATA non sono solo e semplicemente numeri o esseri inanimati da eliminare e/o sostituire a piacimento con chicchessia e da non considerare minimamente, ma persone indispensabili per il buon andamento della scuola italiana che meritano rispetto e considerazione da parte di tutti, nessuno escluso, anche se sono in numero inferiore ai docenti e pertanto meno appetibili dal punto di vista elettorale.

Feder.ATA Vi invita pertanto cordialmente a venire in una qualunque scuola statale per vedere personalmente quanto sta accadendo e comprendere che queste non sono “lamentele” ma semplici esposizioni della drammatica realtà.

Distinti saluti.

Ufficio Stampa Feder.ATA

FederATA incontra l’on Villani

comunicato del 13/02/2019

Agli organi di stampa

Ai Colleghi ATA

Loro Sedi

Emergenza DSGA: l’On. Villani valuta le proposte di FederATA

istituzione dell’assistente tecnico in organico negli Istituti comprensivi e istituzione di una graduatoria permanente tutelando la professionalità acquisita dagli assistenti amministrativi ff, può rappresentare una soluzione senza aggravio di spesa per lo stato”.

In data 12/02/2019 il Presidente Nazionale FederATA, Giuseppe Mancuso, ha incontrato presso la Camera dei Deputati l’On. Virginia Villani, componente della 7a Commissione Permanente (Istruzione Pubblica, Beni Culturali) per discutere di alcune tematiche, anche di rilevanza legislativa, proposte da FederATA.

Nella circostanza Mancuso ha consegnato all’On. Villani, uno specifico documento che riporta le posizioni e le proposte di FederATA per quanto riguarda l’istituzione in organico di diritto di un assistente tecnico anche negli istituti comprensivi e per quanto riguarda gli assistenti amministrativi ff da DSGA, oggetto della proclamazione dello sciopero del 22 p.v. e cioè l’istituzione di un graduatoria permanente provinciale “doppio canale” da cui attingere per le immissioni in ruolo e per gli incarichi annuali.

L’On. Villani ha ascoltato con interesse le proposte avanzate da FederATA, consapevole del fatto, in qualità di dirigente scolastico, che la scuola avendo bisogno di continuità professionale, non può non tener conto degli assistenti amministrativi ff, che fino ad oggi hanno garantito, mettendosi a disposizione dello stato con l’assunzione di enormi responsabilità, il funzionamento dell’attività amministrativa e contabile delle scuole.

L’On. Villani dichiarando la sua massima attenzione per le proposte avanzate, valuterà la possibilità di iniziare un percorso di confronto per far sì che anche negli istituti comprensivi ci sia la presenza di un assistente tecnico.

Il Presidente Mancuso ha anche ricordato l’assoluta urgenza di procedere nella riformulazione del sistema del reclutamento, nella modifica degli organici (assistenti tecnici in ogni scuola), nuovo sistema di classificazione e profili professionali in prossimità nel nuovo rinnovo contrattuale.

Infine, l’On. Villani ha dichiarato la disponibilità per ulteriori confronti di merito con la FederATA, anche in occasione di audizioni presso la Commissione Istruzione della Camera e del Senato, visto che all’incontro ha partecipato anche la Senatrice Bianca Laura Granato.

All’incontro ha partecipato inoltre, l’On. Vittoria Casa.

Ufficio Stampa Feder.ATA