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Il personale ATA e il rischio Burnout

Il personale ATA e il rischio Burnout: i sintomi

A cura di Fania Gerardo

Le aggressioni ,le tensioni e le richieste sempre più incessanti sono solo alcuni dei motivi che possono portare i lavoratori ATA a vivere situazioni di stress all’interno delle loro scuole.

Anni di studio e ricerca verso il tema dello stress lavoro correlato hanno reso ormai conosciuti i principali fattori lavorativi che possono portare a cosiddetti rischi psicosociali, al rischio stress e a vari altri problemi di salute negli ambienti di lavoro.

Cause burnout: Le numerose richieste

ll primo fattore di rischio è la presenza di richieste eccessive a cui non si riesce a far fronte.

Se alcune persone sono in grado di gestire lavori molto impegnativi nell’ambito dei quali sono sottoposte a molte sfide e pressioni, queste richieste possono causare stress se una persona sente di non riuscire a farvi fronte o di non avere abbastanza controllo su di esse. Ciò potrebbe essere dovuto a diversi fattori, come ad esempio, capacità e abilità non commisurate al lavoro richiesto.

Non ricevere sufficienti richieste può essere un problema tanto quanto averne troppe (lavoro sottoqualificato e sovraqualificato);

elevato carico di lavoro;

richiesta di essere sempre disponibili a lavorare;

alta pressione emotiva;

scadenze non rispettabili entro il tempo a disposizione;

percepire che le preoccupazioni su tali fattori non siano riconosciute o affrontate

Cause burnout: il nostro ambiente di lavoro

Negli ambienti scolastici, spesso le persone hanno “difficoltà ad ammettere di avere problemi a causa delle eccessive richieste, forse perché lo vedono come un segno di debolezza o inadeguatezza. Per questo motivo è bene monitorare e gestire le richieste e le risorse lavorative con molta parsimonia.

Cause burnout: la mancanza di controllo

  1. avere il controllo è sempre positivo: il livello di controllo che una persona ha sul modo in cui lavora può influenzare la misura in cui sperimenta lo stress.
  2. non avere il controllo è negativo: se una persona non ha il controllo che si attende, se sono gli altri a determinare il ritmo o la modalità di svolgimento del lavoro, ciò può aumentare la sensazione di stress. Anche non avere il controllo su altri pericoli può contribuire ad aumentare lo stress.

Cause burnout: mancanza di supporto

La presenza di stress da lavoro è poi a volte correlata alla mancanza di un supporto adeguato da parte di dirigenti o colleghi. Supporto e feedback positivo, sia da colleghi, sia da chi li dirige, possono aiutare ad affrontare le richieste lavorative. Se ricevono supporto, le persone hanno maggiori probabilità di essere in grado di far fronte ad elevati livelli di pressione o di richieste.

Cause burnout: i comportamenti da evitare

Un evidente fattore di stress sono poi i comportamenti inaccettabili sul luogo di lavoro, comprese molestie e violenze.

sebbene le differenze di opinione siano normali in un ambiente di lavoro, le relazioni sul lavoro possono causare stress quando le persone sono soggette a discriminazione, a conflitti irrisolti con gli altri o se subiscono un comportamento inaccettabile di natura fisica o morale. A volte un lavoratore può sentirsi trattato in modo non equo rispetto ai colleghi o può pensare che le sue preoccupazioni sulle questioni di lavoro (per esempio problemi di sicurezza) non vengano prese sul serio arrivando così ad un possibile conflitto.

Le molestie – che possono essere viste di volta in volta anche come bullismo, mobbing o violenza psicologica – sono ampiamente riconosciute come un rischio psicosociale sul luogo di lavoro. Si parla di molestie quando ci si trova di fronte a un comportamento ripetuto e irragionevole contro un lavoratore o un gruppo di lavoratori, volto a perseguitare, umiliare, intimidire e minacciare le persone prese di mira. Le molestie possono comprendere sia attacchi verbali che fisici, nonché atti più impercettibili come l’isolamento sociale. Includono anche le molestie sessuali, un termine che indica qualsiasi forma di condotta indesiderata , verbale, non verbale o fisica, di natura sessuale.

Cause burnout: la nostra vita fuori dalla scuola

Vi sono anche fattori di rischio che potrebbero essere causa di burnout esterni al lavoro.

problemi di equilibrio vita-lavoro, difficoltà a destreggiarsi tra le esigenze lavorative e personali: il raggiungimento di un adeguato equilibrio tra lavoro e vita personale è importante;

affrontare eventi importanti della vita (matrimonio, gravidanza e cura dei figli, divorzio, trasloco): non solo gli eventi negativi (lutti, malattie, separazioni) possono essere molto impegnativi per chi ne è coinvolto;

problemi personali e sociali, ad esempio problemi di stile di vita, alcol e droghe, condizioni di vita: una persona potrebbe ricorrere al fumo, all’alcool o all’assunzione di droghe come un modo per cercare di “staccare” e far fronte allo stress. Altre volte l’uso di alcool o di droghe può essere una concausa dei problemi, soprattutto quando inizia a incidere sulla ‘capacità di funzionamento’ di una persona;

conflittualità, molestie, mancanza di supporto;

problemi economici:

malattie/lutti: gestire una malattia o un lutto può essere stressante mentre si cerca di affrontare e accettare la malattia o la perdita. E questo può portare ad un aumento dei sentimenti di tristezza o di rabbia, con potenziali implicazioni per la salute mentale. Anche altre richieste, ad esempio organizzare il funerale o altre attività, oltre alle eventuali implicazioni economiche, possono contribuire allo stress.

I Sintomi

Indecisione, scarsa concentrazione, pessimismo, ansia, possono essere chiari sintomi di burnout, lo stress da lavoro correlato sempre più spesso purtroppo colpisce all’interno del mondo scuola dove non è esente da questa sofferenza anche il personale ATA.

I sintomi organizzativi rappresentano le manifestazioni di malessere e disagio (stress lavorativo) che i lavoratori possono sperimentare sul lavoro, espresse in diverse forme di “malfunzionamento”.

La rilevazione dei sintomi organizzativi del burnout viene realizzata facendo riferimento alla letteratura scientifica nella quale si ritrovano elenchi contenenti i fattori di rischio stress ritenuti maggiormente oggettivi.

Rilevare la presenza di tali sintomi di stress da lavoro correlato non significa, comunque, individuare eventuali fonti/fattori di stress, bensì individuare dei comportamenti che denotano la presenza di stress lavorativo tra i lavoratori.

Dicendola in parole semplici, prendiamo coscienza che lo stress è presente tra i lavoratori ma non sappiamo se è provocato dal lavoro oppure dalla sfera privata, per saperlo dobbiamo verificare la presenta di possibili fonti o fattori di stress.

E’ importante sottolineare che individuare la presenza di sintomi di stress lavoro correlato riportati nell’elenco non significa individuare fonti e fattori di stress presenti all’interno dell’organizzazione, bensì individuare dei comportamenti compatibili con stati di stress. Nel caso in cui non siano presenti fattori di stress, non possiamo parlare di stress lavorativo ma di stress probabilmente generato da situazioni extra lavoro.

Monza, 17/5/2021

 

ASSEGNAZIONI PROVVISORIE 2021-22 ATA

📌ASSEGNAZIONI PROVVISORIE 2021/22 ATA
Dal 28 Giugno e fino al 12 Luglio è possibile presentare domanda per per l’ Aseegnazione Provvisoria e Utilizzazione.
🔹Si possono scaricare modulistica e guida dal sito del MIUR:

https://www.miur.gov.it/web/guest/utilizzazioni-ed-assegnazioni-provvisorie-del-personale-docente-educativo-ed-ata-anno-scolastico-2021/22

per assistenza scrivici una e-mail a assistenza@federata.it indicando la Sede di titolarità

Pubblicazione terza fascia ATA

FEDER ATA INFORMA

Dall’8 luglio le segreterie scolastiche potranno Pubblicare le graduatorie provvisorie di terza fascia ATA.

Entro 10 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie provvisorie gli aspiranti potranno presentare reclamo.

La tempistica

Dal 15 luglio sarà possibile prenotare le graduatorie definitive e dal 31 saranno pubblicate. Ad agosto quindi le graduatorie di terza fascia ATA saranno pronte.

Da queste si potrà attingere per le supplenze nel prossimo anno scolastico, già da settembre.

Dove potranno essere visualizzate

Le scuole provvederanno all’affissione all’albo della graduatoria provvisoria priva dei dati sensibili: qui gli aspiranti ATA potranno vedere il punteggio e la posizione in graduatoria.

Anche le graduatorie definitive saranno pubblicate all’albo delle scuole prive dei dati sensibili degli aspiranti.

Sarà possibile vedere il proprio punteggio su Istanze online andando su Altri servizi, Visualizzazione graduatorie d’istituto ATA III fascia, dettaglio dati graduatoria.

La pubblicazione avverrà nella stessa data per tutte le scuole della provincia.

Ricorsi

Avverso l’esclusione o la nullità della domanda, nonché avverso le graduatorie, è ammesso reclamo al dirigente della istituzione scolastica che gestisce la domanda di inserimento (scuola capofila).

Il reclamo deve essere prodotto entro 10 giorni dalla pubblicazione della graduatoria provvisoria.

Esaurito il tempo dei ricorsi, le graduatorie saranno definitive e sarà possibile quindi impugnarle soltanto tramite ricorso al giudice ordinario in funzione di giudice del lavoro.

Monza 15/6/2021

Il Segretario Organizzativo Nazionale

Fania Gerardo

Guida alla compilazione del modello G on-line 24 Mesi ATA

FEDER ATA INFORMA

Guida alla compilazione del modello G on-line 24 Mesi ATA

Avvertenze generali

1) Possono compilare il modello G coloro che sono inclusi o si stanno inserendo nella graduatorie permanenti 24 mesi ATA.

2) Non compilando il modello G saranno confermate le scuole già scelte lo scorso anno: occorre prestare attenzione al rischio che alcune scuole potrebbero non essere più attive

3) Le scuole prescelte (massimo 30) devono appartenere tutte alla provincia nella quale si è inclusi nella graduatoria 24 mesi

4) Una volta completato e inoltrato il modello può essere stampato per conservarne una copia; il modello verrà anche inviato al proprio indirizzo di posta elettronica

5) Il modello prodotto va solo conservato, non va consegnato all’ufficio scolastico territoriale a cui è indirizzato, che lo riceverà, successivamente, in maniera automatica attraverso il sistema informativo

6) Il modello G viene salvato in un archivio personale e quindi è sempre possibile, entro il 8 Luglio 2021 ricompilarlo per sostituire il precedente

7) Per accedere alla procedura di compilazione del modello G è necessario essere preventivamente registrati alle istanze on-line

Indicazioni per la compilazione on-line del modello G

Accedere alle istanze on-line con username e password o spid

Entrare nella procedura di compilazione del modello G

Dopo aver letto le avvertenze generali , cliccare su “accedi”

Selezionare la provincia nella quale si vogliono scegliere le scuole: o per chi è già presente nelle graduatorie 24 mesi la provincia viene proposta automaticamente o per chi non è ancora presente, la provincia indicata deve essere la stessa nella quale si intende includersi nella graduatoria 24 mesi. Il sistema non effettua nessun controllo in quanto le nuove domande per la 24 mesi non sono state ancora acquisite.

Viene proposta la situazione anagrafica. In questa maschera i dati non sono modificabili. Se si dovessero effettuare modifiche bisogna tornare al menù principale delle istanze on-line e utilizzare le funzioni previste nella sezione “Gestione Utenza”

Vengono anche proposti i dati di recapito (necessari per le convocazioni da parte delle scuole) che sono modificabili e in parte obbligatori (quelli segnalati con *). Effettuare le eventuali modifiche e cliccare su “aggiorna”

Cliccando su “avanti” si passa alla scelta delle scuole.

Se si era già presentato il modello G lo scorso anno è possibile importare le scuole a suo tempo indicate (click su “importa”). Nell’elenco che compare occorre cancellare o modificare (sostituire) le scuole evidenziate in rosso che non sono più esprimibili per il prossimo anno scolastico. Qualora dopo queste operazioni non si sia raggiunto il massimo delle 30 scuole è possibile aggiungerne altre con la funzione “inserisci”

Selezionando “inserisci” viene proposto l’elenco di tutte le scuole della provincia: è sufficiente selezionare quelle di interesse (massimo 30) e cliccare su “avanti”

Completata questa operazione compare l’elenco delle scuole prescelte.

Sono presenti i pulsanti:

“inserisci”: permette di aggiungere ulteriori scuole se non si è raggiunto il massimo di 30

“modifica”: è possibile selezionare una scuola e sostituirla scegliendone un’altra dall’elenco completo che verrà proposto

“cancella”: è possibile cancellare una o più scuole selezionate

Una volta completata la scelta delle scuole è necessario cliccare su “inoltra”

Viene chiesto il Codice Personale per confermare l’inserimento.

Per completare la procedura cliccare su “inoltro”

 

Monza 14/5/2021

Il Segretario Organizzativo Nazionale

Fania Gerardo

RICHIESTA ASSISTENTI TECNICI IN AREA C

Alla cortese att.ne On. Paola FRASSINETTI

c/o Commissione Cultura Camera dei Deputati

A tutti gli organi di stampa

e.p.c. Al Presidente Nazionale di FEDER.ATA

Dr. Giuseppe Mancuso

e.p.c. Al Segretario Organizzativo Nazionale di FEDER.ATA Gerardo Fania

 

Treviso 12/06/2021

 

Gentilissima,

FEDER.ATA, è una organizzazione sindacale da sempre attenta a tutto ciò che accade nel mondo del lavoro e in particolare a tutto il personale ATA, senza distinzione alcuna tra profilo e mansione.

Per questo motivo mi permetto di scrivere a nome degli Assistenti tecnici, profilo professionale molto importante, tanto che anche a livello ministeriale, grazie alla nostra pressione da 15 anni ad oggi, si è finalmente capito di inserire questa figura professionale negli istituti compresivi d’Italia, anche se sono inseriti nella rete di scuole.

L’assistente tecnico da tabella comparativa delle PA ( GAZZETTA UFFICIALE serie 216 del 17/09/2015) risulta appartenere all’area B ossia operatore / esecutore dei vari laboratori degli istituti.

Talvolta però le richieste lavorative di svolgere un incarico sono di livello superiore : amministratori di rete, responsabile informatico di segreteria o docente di cucina e sala.

All’assistente tecnico è preclusa qualsiasi possibilità di carriera lavorativa, il concorso per la selezione alla seconda posizione economica è stato di tipo orizzontale.

Per capire dettagliatamente di cosa stiamo parlando, andiamo ad analizzare soprattutto l’area AR02 degli assistenti tecnici.

Non esiste specificatamente il tecnico informatico, ma spesso l’assistente tecnico dell’area AR02(Elettronica /Elettrotecnica) si trova a ricoprire questo incarico o paradossalmente se non vi è un tecnico di questa area lo si sostituisce con qualsiasi tecnico di altra area presente in istituto.

Da CCNL la mansione prevede :

  1. Assistenza e manutenzione ordinaria
  2. Offre supporto didattico ai docenti nei vari laboratori di pertinenza;
  3. E’ il conduttore del proprio laboratorio di assegnazione;
  4. Supporto tecnico alla DAD come sistemista di rete;

Precisiamo che non esiste alcuna formazione su quanto sopra descritto e non esiste nemmeno un bonus per l’auto-formazione.

Il mondo scuola è assai complesso, ma basterebbe poco per renderlo più semplice ed efficace, nel rispetto di tutti i lavoratori ATA.

Pertanto, noi di FEDER.ATA chiediamo l’inquadramento in area C PER TUTTI GLI ASSISTENTI TECNICI DI OGNI AREA SCOLASTICA.

Il mondo della scuola non è fatto solo di docenti, didattica o di banchi con le rotelle , esiste anche il personale ATA!!!

Noi ci siamo e ci facciamo sentire…….

Distinti saluti

IL SEGRETEARIO PROVINCIALE FEDER.ATA TREVISO

Guido SGRO’

 

 

 

A chi fa comodo non eliminare il precariato?

A tutto il personale ATA

Agli organi di stampa

Loro Sedi

Comunicato Stampa del 11 Giugno 2021

E’ arrivato il momento che ci sia un netto cambio di direzione nelle politiche scolastiche che riguardano la stabilizzazione dei precari ATA “

A chi fa comodo non eliminare il precariato?

Il precariato del personale ATA ha raggiunto dimensioni ormai insostenibili e la pandemia ne ha messo ulteriormente in luce l’assurdità e l’ingiustizia”, ad affermarlo è il presidente nazionale di Feder.ATA Giuseppe Mancuso, che rilancia “In una delle sue esternazioni il ministro Bianchi, parlando del sistema reclutamento, ha sottolineato la necessità di realizzare operazioni strutturali e di uscire dalle azioni congiunturali e dalla continua emergenza”, noi di Feder.ATA, siamo d’accordo, ma per realizzare questo obiettivo occorre un vero e proprio cambio di direzione rispetto alla politica scolastica di tagli, risparmi e razionalizzazioni che ha caratterizzato gli ultimi trent’anni, occorre investire ingenti risorse nell’ampliamento degli organici e nella stabilizzazione dei lavoratori ATA , usando a questo scopo anche una parte cospicua dei fondi del Recovery Plan”.

Il presidente di Feder.ATA Giuseppe Mancuso , entra nel concreto della questione del precariato ATA, “Innanzitutto, è necessario confermare anche per i prossimi anni i cosiddetti “posti covid”, ma dopo averli trasformarti in normali posti da inserire in modo strutturale negli organici del personale ATA, cancellando la distinzione tra organico di diritto e organico di fatto o in deroga e procedere alle assunzioni a tempo indeterminato su tutti i posti disponibili”.

La scuola ha bisogno di recuperare i tagli di personale ATA dei decenni passati e tutti coloro che hanno raggiunto i 24 mesi di servizio devono essere stabilizzati dal 1° settembre” chiosa il presidente, entrando poi nello specifico dei parametri di calcolo degli organici, ”per tutti i profili ATA occorre rideterminare i parametri di calcolo degli organici che devono tenere conto non solo del numero di studenti, ma anche degli spazi effettivamente usati (palestre, uffici, laboratori) e dei plessi di cui si compone un istituto, nonché dell’ordine di scuola: a parità di studenti, ad esempio, non si può pensare di avere lo stesso personale in una scuola con 15 plessi e in una con 3, oppure in una superiore e in una primaria, solo così è possibile garantire l’igiene e la sicurezza dei locali scolastici, nonché lo svolgimento di pratiche e mansioni sempre più numerose e ingestibili con i numeri attuali, Infine occorre assumere assistenti tecnici ar02 in tutte le scuole, anche dove non previsto dall’organico, per far fronte alle nuove esigenze di connessione”.

Il presidente Giuseppe Mancuso a conclusione del suo intervento sul problema annoso del precariato ATA, ritorna su di un tema ancora irrisolto, “Come Feder.ATA avevamo sollecitato l’Amministrazione a risolvere il problema dei Facenti Funzione senza titolo specifico, ai quali non è consentito partecipare alla procedura concorsuale in esame, però vengono quasi obbligati dagli ambiti territoriali, vedi soprattutto Milano, su questo tema per noi fondamentale, sosterremo questa rivendicazione con ogni forma di mobilitazione affinche’ possa essere messa una risoluzione definitiva ad un macroscopico errore normativo creato soprattuto dalle norme contrattuali“.

Ufficio Stampa Feder.ATA

PIANO SCUOLA ESTATE 2021

FEDER.ATA INFORMA

PIANO SCUOLA ESTATE 2021

La nostra scheda di sintesi

LE RISORSE

Per il Piano Scuola Estate 2021 sono stati stanziati delle risorse che le scuole potranno utilizzare, a partire dal periodo di sospensione didattica per realizzare azioni di rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali degli studenti, per contrastare la crescente povertà educativa e per sperimentare esperienze formative.

Le linee di finanziamento sono tre , con un importo complessivo di circa 510 milioni di euro:

  • 150 milioni stanziati dal “decreto sostegni” (art. 31, comma 6 del D.L. 22 marzo 2021, n. 41)

I fondi sono assegnati alle scuole sulla base del numero di studenti per una media di circa 18mila

euro per scuola. Le risorse oltre ad essere utilizzate per liquidare compensi accessori al personale scolastico (sia docenti che personale A.T.A.) eventualmente coinvolto nella progettazione e realizzazione delle

iniziative, potranno essere impiegate anche per acquistare qualsiasi tipologia di bene o servizio

strumentale alla realizzazione degli interventi che si intendono attivare (es. carta, cancelleria,

giornali, riviste, materiale informatico, accessori per attività sportive e ricreative) o altre tipologie

di beni (es. attrezzature scientifiche, strumenti musicali, materiale bibliografico) e procedere

all’affidamento di servizi di diversa natura.

  • 320 milioni circa dal PON per la scuola (Programma operativo nazionale 2014-20).

All’avviso potranno partecipare tutte le scuole statali di ogni ordine e grado compresi i

CPIA (Centri per l’istruzione degli adulti). Le risorse saranno disponibili anche per le scuole

paritarie (che svolgono il servizio con modalità non commerciali e che devono essere presenti

nell’anagrafica del sistema informativo SIDI) e per le reti di istituzioni scolastiche (eccetto i CPIA).

In questo caso, il progetto deve essere corredato, già in fase di presentazione della proposta

progettuale, da un accordo di rete.

I fondi potranno essere spesi sino al termine dell’anno scolastico 2021/2022.

  • 40 milioni come finanziamenti per il contrasto delle povertà educative (D.M. 2 marzo 2021,n. 48 – ex L. 440/1997).

Questi fondi saranno assegnati alle Istituzioni scolastiche in funzione delle tipologie di progetti

da attivare fino a un massimale di spesa riconosciuto a ciascuna scuola di:

euro 40.000 per le scuole con un numero pari o superiore a 600 alunni frequentanti;

euro 30.000 per le scuole con un numero di alunni frequentanti inferiore a 600.

Sarà possibile collaborare con il terzo settore e realizzare patti educativi di comunità.

FASI DEL PIANO

Essenzialmente si divide in tre fasi

1 fase – Giugno 2021

2 fase – Luglio e agosto 2021

3 fase – Settembre fino all’avvio delle lezioni

  • GIUGNO 2021 Riguarderà il rinforzo e il potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali attraverso attività laboratoriali e di orientamento.
  • LUGLIO E AGOSTO 2021 Riguarderà il rinforzo e il potenziamento delle competenze disciplinari e della socialità attraverso attività ludico-creative.
  • SETTEMBRE FINO ALL’AVVIO DELLE LEZIONI

Sarà dedicata all’introduzione al nuovo anno scolastico. Progetti per attività laboratoriali o momenti di ascolto, progetti per sportelli informativi tematici o di supporto psicologico; progetti di didattica con tecniche digitali e analogiche insieme, didattica individuale, apprendimento in piccoli gruppi, realizzando unità formative brevi e autosufficienti, personalizzate e responsabilizzanti.

ADESIONE VOLONTARIA ALLE ATTIVITÀ

PER LE SCUOLE, PER IL PERSONALE E PER GLI ALUNNI

Non sussiste alcun obbligo di adesione alle attività previste dal Piano Scuola Estate, né per le

scuole, né tanto meno per i docenti, il personale A.T.A. e gli alunni.

 

Per il personale A.T.A. l’obbligo non sussiste neanche qualora la scuola, attraverso i propri organi collegiali, intendesse aderire alle attività del Piano Scuola Estate.

Ciò in quanto le attività, anche se deliberate, restano comunque di natura extrascolastica e come tali non rientrano in quelle ordinarie, per cui, è il personale che deve comunque aderire individualmente e volontariamente e di conseguenza sarà retribuito con un compenso accessorio proprio perché trattasi di attività non ordinarie. Tale personale potrà quindi dare il proprio rifiuto di adesione anche prima, durante o successivamente alle operazioni di delibera degli organi collegiali.

Ad ulteriore conferma di ciò la nota ministeriale n. 11653 del 14-05-2021 consiglia alle scuole un’azione preventiva al fine di rendersi conto della fattibilità dei progetti da attivare, ovvero di effettuare una rapida rilevazione dei fabbisogni e del grado di partecipazione (sia degli alunni che del personale) prevedendo anche una soglia minima di alunni partecipanti: “…si consiglia di stabilire una soglia di partecipazione per ciascuna iniziativa non inferiore a 10-15 partecipanti”.

I COMPENSI

Al personale interno andranno corrisposti i compensi accessori solo per le attività da realizzare che non possono coincidere con quelle di natura ordinaria previste nei CCNL.

Per i lavoratori A.T.A. l attività ordinaria si intende quella da svolgere per 36 ore settimanali (in 5 o 6 giorni lavorativi) tenendo conto del piano delle attività formulato dal DSGA e adottato dal dirigente scolastico sulla base dei criteri e delle modalità stabiliti nella contrattazione di istituto.

Per cui eventuali compensi accessori potranno essere corrisposti solo al di fuori delle attività ordinarie (che ricordiamo il personale A.T.A. svolge anche durante il periodo di sospensione delle attività didattiche), attività del Piano Estate deliberate dagli organi collegiali.

Se non c’è l’adesione individuale volontaria ai progetti del Piano Estate

non appare legittimo obbligare tale personale a svolgere eventuali attività aggiuntive durante l’orario

ordinario qualora siano state avviate delle attività relative al Piano Estate che si svolgono durante

l’orario di servizio del collaboratore scolastico, dell’assistente tecnico o amministrativo.

IL RUOLO DELLA CONTRATTAZIONE DI ISTITUTO

Ai sensi dell’art. 22, comma 4, lettera c) del CCNL 2016-2018, i criteri per l’attribuzione di compensi accessori al ATA, inclusa la quota delle risorse relative ai progetti nazionali e comunitari, eventualmente destinate alla remunerazione del personale, devono essere oggetto di contrattazione integrativa a livello di istituzione scolastica.

Pertanto, il dirigente scolastico dovrà inviare, alle RSU e alle organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL 2016-18, l’informazione riguardante i progetti deliberati e le somme a disposizione della scuola, e avviare la contrattazione per l’utilizzo delle risorse destinate alla retribuzione del personale (comprese quelle per i progetti PON) e stabilirne i criteri di utilizzo.

Monza 10/5/2021

La Segreteria Nazionale di Feder.ATA

Registrazione del Webinar organizzato da FederATA del 28 Maggio 2021

Pubblichiamo la registrazione del Webinar organizzato da Feder Ata in data 28 Maggio, dedicato a DS, DSGA e AA con tema: ” La Valutazione delle domande di terza fascia”

LA VALENZA EDUCATIVA DEL PERSONALE ATA

LA VALENZA EDUCATIVA DEL PERSONALE A.T.A.

di Fania Gerardo

Vorrei aprire una riflessione che possa essere di sostegno ad un rinnovo di motivazione personale e professionale, in particolare, focalizzando un aspetto molto serio, ma tenuto in scarsa considerazione, specialmente a livello centrale: la valenza educativa del personale A.T.A.

Non è un mistero che, nei diversi progetti di riforma della scuola , compreso l’ultimo de “la Buona Scuola” , i lavoratori A.T.A. siano stati bellamente e colpevolmente ignorati, essendo considerati uno strumento “meccanico” e non come risorsa essenziale per il funzionamento.

A riprova, basti pensare alla diminuzione numerica del personale e alla preferenza accordata alla cosiddetta esternalizzazione dei servizi, evidentemente a riprova che già a livello dei poteri decisori non esista una vera e propria cultura della scuola né una vera visione dello scenario che la determina sia all’interno che all’esterno.

Parlare di valenza educativa del personale ATA è un semplice riconoscimento di una funzione che è comunque compresa nel ruolo che svolge già solo per il fatto che si trova ad operare all’interno di una istituzione educativa.

Questo è il presupposto di fondo, non si può pensare, infatti, che, nel medesimo luogo di lavoro, la funzione educativa sia riservata solo al personale docente e non a tutto il personale che in esso vi opera, specialmente tenendo conto della “esposizione” fisica che l’operare comporta.

Ed è proprio la “visibilità” dell’operatore che indirizza la sua funzione educativa, il suo essere presente e disponibile a svolgere una mansione in favore di qualcuno altro, specialmente quando questi sono gli allievi, ancora più importante quando si tratta di bambini o ragazzi.

Se l’assistente amministrativo è relegato negli uffici e i suoi rapporti con gli allievi sono poco frequenti, tutt’altra storia è per i collaboratori scolastici e assistenti tecnici di laboratorio.

Il Collaboratore scolastico ha compiti di sorveglianza, vigilanza, accoglienza, manutenzione igienica dei locali; tutti ambiti che, da un altro punto di osservazione, descrivono l’importanza educativa della figura.

Se la comprendiamo nel suo percorso istituzionale, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado, dobbiamo convenire che il suo rilievo ha pregnanza affettivo-relazionale fortissima nel periodo di impatto del bambino con la scuola e che si allenta e si ridimensiona progressivamente nel corso degli anni, pur continuando a rappresentare sempre un anello di giunzione un po’ speciale tra alunni e scuola.

Considerata l’età dei bambini nelle scuole dell’infanzia e primaria, il collaboratore ha una valenza educativa implicita, che l’alunno gli riconosce almeno fino a quando egli si dimostri in grado di esercitarla. Parliamo di valenza implicita, in quanto portata dal ruolo, non perché formalizzata nel mansionario. Il bambino riconosce nel collaboratore l’aspetto bonario dell’autorità che si avvicina e si lascia avvicinare senza pretese didattiche, non lo misura e non lo valuta, semplicemente lo accoglie e lo indirizza. In quanto adulto addetto alla sorveglianza, il collaboratore scolastico è un riferimento sul quale il bambino converge attenzioni relazionali che veicolano comunque comunicazioni con contenuto educativo, la sorveglianza implica, comunque, concetti educativi.

Il collaboratore scolastico, proponendo se stesso continua ad evidenziare l’aspetto educativo dell’istituzione; quindi, si deve porre in relazione come operatore consapevole. I suoi atteggiamenti, il suo eloquio, la sua gestualità, la premura e la cura con cui svolge il proprio impegno saranno elementi visibili anche ai bambini, che sapranno apprezzarli e filtrarli all’interno dell’insieme dei messaggi educativi e formativi che la scuola propone.

Il collaboratore scolastico deve essere interessato da una continua azione di formazione e di aggiornamento, come già prevede il suo stesso profilo, in aggiunta e ad integrazione delle specificità relative alle funzioni aggiuntive e miste.

Così come si ritiene indispensabile che gli insegnanti confortino il loro impegno didattico con le conoscenze di psicologia e di pedagogia applicata all’insegnamento, anche per i collaboratori scolastici possiamo ritenere importante che abbiano informazioni di carattere psicologico relativamente alle fasce d’età degli alunni con cui sono in contatto, al fine di attivare in loro comportamenti più appropriati alla bisogna. L’operatore della scuola materna abbia un orientamento sulle caratteristiche dei bambini di scuola materna, così per la primaria, le medie, le superiori; tutti, inoltre, siano messi in contatto con le particolarità degli allievi con handicap e della diversità in genere.

La scuola non esaurisce la propria funzione educativa all’interno dell’aula, tutto è relazione, rispetto, accoglienza e ascolto; e che tutto il personale, indistintamente, deve esserne consapevole ed averne cura, ritenendo che proprio questi aspetti qualificano ulteriormente e più approfonditamente il ruolo che vi si trova a svolgere.

Nella scuola, ciascuno è un modello di riferimento e quel che fa o dice ha un valore aggiunto che può qualificare o squalificare il lavoro che svolge ed incidere positivamente o negativamente sull’immagine del contesto.

Non dissimile è il discorso per gli assistenti tecnici, il loro compito di ausilio didattico nei laboratori a contatto con gli alunni è fondamentale in una istituzione educativa, un importanza partecipativa con gli stessi di valenza presente e futura per la crescita degli studenti.

I Dirigenti scolastici dovrebbero porre particolare attenzione a questa problematica ed evidenziala anche nel PTOF: tutto il personale è compreso e partecipe della funzione educativa che l’istituzione persegue.

Monza, 08/5/2021

Area comunicazione FederATA

Il problema del precariato

A tutto il personale ATA

Agli organi di stampa

Loro Sedi

Comunicato Stampa del 4 Giugno 2021

La politica del governo e il Patto per la scuola siglato dai sindacati continua ad aggirare il problema del precariato”

FederATA attacca il Governo sul decreto sostegni-bis, che interviene in materia scolastica: “Draghi e Bianchi, mentono sapendo di mentire, quando promettono il regolare avvio dell’anno scolastico con tutti i docenti in cattedra e organici ottimali per il personale ATA ”.

Ad affermarlo è il Presidente Nazionale di FederATA Giuseppe Mancuso, che prende parola sugli interventi del Governo in materia scolastica, “ Bianchi sta continuando ad aggirare il problema del precariato a scuola”.

Il primo punto del Patto per la scuola, appena firmato dal Ministro e da Cgil, Cisl e Uil rappresenta solo un condensato di buone intenzioni, una scatola vuota, si parte sì con l’impegno a ‘garantire nuove procedure di reclutamento finalizzate ad assicurare la presenza di ogni figura professionale prevista dall’organico il primo settembre di ogni anno’, ma quando si tratta di spiegare come realizzare questo obiettivo, il documento parla genericamente di un impegno da realizzare ‘anche attraverso una procedura urgente e transitoria di reclutamento a tempo indeterminato’.

Peccato, continua il Presidente Mancuso, che per i DSGA ff senza titolo, questa procedura urgente e transitoria, secondo la bozza del Ministro Bianchi consegnata ai sindacati non viene adottata.”

Il decreto sostegni-bis ci permette di andare alla sostanza oltre le intenzioni e di trarre una prima conclusione: evidentemente o Draghi e Bianchi non sanno contare, oppure mentono sapendo di mentire, quando promettono il regolare avvio dell’anno scolastico con tutto il personale ATA in servizio e con tutti i docenti in cattedra”.

Il Ministro Bianchi e l’attuale Governo, ancora una volta non sono disposti a risolvere il problema del precariato, continua il Mancuso, e non c’è più tempo per tavoli di trattative, appare sempre più evidente la mancanza di volontà politica per risolvere la questione, è necessario che tutti i sindacati assumano una presa di posizione forte, puntando sin da subito alla modifica dell’art.59 del dl sostegni bis” .

Ufficio Stampa Feder ATA