LE BUGIE E LE FANDONIE SUL CAMBIO PANNOLINO AGLI ALUNNI DISABILI GRAVI
Prot. n. 34 del 3 Maggio 2017
Ai Colleghi ATA
Agli Organi di stampa
Loro sedi
Oggetto: LE BUGIE E LE FANDONIE SUL CAMBIO PANNOLINO AGLI ALUNNI DISABILI GRAVI
Gentili Colleghi Collaboratori Scolastici,
leggiamo con molto rammarico che autorevoli personalità legate al problema dell’handicap si esprimono in maniera grossolana e approssimativa su un delicato problema relativo all’assistenza scolastica quotidiana agli alunni in situazione di grave handicap, senza valutare quale assistenza può essere fornita ad un ragazzo gravemente disabile da Personale sprovvisto di adeguate qualifiche e competenze.
Logicamente il nostro pensiero è rivolto agli alunni in situazione di gravità, i quali possono avere bisogni molteplici e complessi derivanti dalle loro gravi condizioni psico-fisiche, con spesso la compromissione delle funzioni respiratorie, nutrizionali, dello stato di coscienza alterato, alunni spesso privi di autonomia motoria e/o comunque bisognosi di assistenza vigile e continua per garantirne la loro integrità psico-fisica.
Secondo qualcuno, si ritiene opportuno che un Collaboratore Scolastico, sprovvisto di una qualsiasi preparazione sanitaria o infermieristica, con la frequenza di un Corso di 40 ore, possa prendersi cura di alunni in situazione di grave handicap, compreso il cambio pannolino e i relativi servizi igienici intimi.
A questa affermazione la Feder.ATA risponde con fermezza e competenza, dichiarando che, attualmente, i Collaboratori Scolastici non hanno la preparazione adeguata per svolgere nel migliore dei modi una tale mansione, né tanto meno all’atto dell’assunzione è stato loro esplicitato che dovevano svolgere simili e delicate mansioni; la nostra posizione è a difesa della dignità e per il rispetto di questi ragazzi in situazione di gravità e delle loro famiglie.
Stiamo parlando di ragazzi non in grado di compiere nessun atto della vita quotidiana; ci meraviglia, siamo spiacenti e amareggiati che ci sia una così distratta e superficiale valutazione di un così grave problema.
Hanno inoltre scritto che il Collaboratore Scolastico alla fine della frequenza di un corso di 40 ore sale di qualifica stipendiale percependo circa 1000,00 euro annui lordi.
Non sappiamo chi fornisce queste informazioni con cifre sbagliate, la Feder.ATA le smentisce, in quanto non veritiere e prive di qualsiasi fondamento, gli importi percepiti dai beneficiari delle posizioni economiche ATA riguardanti i Collaboratori Scolastici sono di gran lunga inferiori (euro 330,00 annuali lordi), qualcosa potrebbe essere assegnato con il Fondo d’Istituto in sede di Contrattazione Integrativa; inoltre molti colleghi stanno svolgendo ormai da tempo le cosiddette “funzioni aggiuntive” senza percepire alcunchè.
Ma, al di là del discorso economico/retributivo, anch’esso molto importante, l’elemento fondamentale resta sempre la preparazione professionale/specialistica che un Collaboratore Scolastico deve avere, in quanto estremamente importante per il benessere di chi è in grave situazione di handicap, affinché questi nostri ragazzi, già segnati da un triste destino, possano ricevere dignitosamente il conforto e l’assistenza di cui necessitano, e soprattutto di cui hanno pienamente diritto.
La Feder.ATA propone che in queste situazioni di particolare gravità, quando non c’è la minima collaborazione da parte dell’alunno disabile, debbano essere presenti all’interno della Scuola degli Operatori Socio Sanitari che si occupino di questi singoli e gravi casi.
In quanto alle norme del Contratto riferite ai Collaboratori Scolastici ricordiamo a tutti che in merito all’handicap, sono le seguenti:
“…..Presta ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale anche con riferimento alle attività previste dall’art. 47. (…..Esse saranno particolarmente finalizzate per l’area A per l’assolvimento dei compiti legati all’assistenza alla persona, all’assistenza di base agli alunni diversamente abili e al primo soccorso….)”
Come ben si evince, il Contratto, in merito all’assistenza che il Collaboratore Scolastico deve fornire al ragazzo disabile, riguarda soltanto situazioni generiche di handicap, la c.d. assistenza di base, alla quale i nostri Collaboratori Scolastici hanno sempre prestato cura e attenzione competenti e amorevoli.
La Feder.ATA continuerà nella richiesta di una preparazione competente per l’assistenza degli alunni in situazione di particolare gravità, nell’interesse degli stessi ragazzi, affinché questi nostri sfortunati figli siano pienamente rispettati, accuditi e amati da Personale preparato, che in questa mansione metta preparazione professionale, cuore e mani !
Costringere ed obbligare un attuale Collaboratore Scolastico ad operare su un soggetto diversamente abile in situazione di grave e permanente gravità senza un’adeguata preparazione specialistica, è pura follia e mancanza di rispetto verso una delle categorie più deboli e indifese dell’intera comunità scolastica, cioè gli alunni diversamente abili in situazioni di gravità.
E’ un’assurdità della quale tutti dovrebbero vergognarsi.
Questo denota la scarsa, anzi pressoché nulla considerazione del problema handicap e della sua integrazione scolastica.
Gli alunni diversamente abili non dovrebbero soltanto servire alla composizione di classi meno numerose, ma spesso siamo costretti a pensare che sia così.
I ragazzi con gravi disabilità, vanno rispettati, curati, amati e non usati come cavie.
La Feder.ATA resta comunque a disposizione per ogni eventuale chiarimento e collaborazione con tutte le forze oneste, responsabili e sensibili al problema dell’handicap nella Scuola, sempre nell’interesse degli alunni diversamente abili in situazione di particolari gravità.
Cordiali saluti.
dalla Direzione Nazionale Feder.ATA