PROBLEMATICA RELATIVA ALLE PENSIONI E NOSTRE PROPOSTE
Abbiamo sempre avuto presente la problematica legata alle pensioni, anche perché fra noi ci sono colleghi che hanno più di 40 anni di servizio alle spalle e conoscono in prima persona la fatica quotidiana che si fa via via più pesante col passare degli anni e con l’aumentare dei problemi, sia di famiglia che di salute. Infatti presentammo, insieme ad altre proposte sui vari temi a noi cari, una nostra idea per poter ovviare a questa incresciosa situazione, ma nessuno ci considerò.
Purtroppo nella foga della predisposizione dei molteplici punti, come nessun altro sindacato ha mai dettagliato, che ci hanno portato alla proclamazione dello stato di agitazione, prima, e dello sciopero poi, ci siamo dimenticati di inserire quello sull’uscita dignitosa dal lavoro per chi ha più di 40 – 41 anni di contributi e ce ne scusiamo.
Questo è sempre stato il nostro pensiero e questo è quello che chiederemo con forza: “in pensione con 40 – 41 anni di servizio senza false aspettative di vita (nel 2015 c’è stata addirittura un’inversione di tendenza), che prolungano all’infinito l’uscita dal mondo del lavoro, in modo così da poter finalmente fare entrare i giovani e far riposare i “vecchi”. Legata a questo argomento c’è anche la dimenticata “quota 96” che ha impedito a molti lavoratori della scuola di andare meritatamente in pensione, che nessuno più ha tirato in ballo e che invece noi riproporremo con energia.
Abbiamo presente le difficoltà che può incontrare chi ha più di 60 anni, perché, se ci sono quelli che hanno una salute invidiabile e sprint da fare invidia ai giovani, ci sono anche quelli che, per problemi di salute o di famiglia, sono stanchi e demoralizzati, ma si sforzano e si spossano comunque quotidianamente per portare avanti nel miglior modo possibile il loro lavoro come, ad esempio, una collaboratrice scolastica alle prese con i bimbi delle scuole dell’infanzia da cambiare, prendere in braccio, consolare, o un’assistente amministrativa sottoposta a continue sollecitazioni lavorative e molestie burocratiche di ogni genere; questi colleghi desiderano solo, dopo una vita dedicata con onestà, spirito di sacrificio e senso del dovere al funzionamento delle scuole nell’interesse della collettività, di poter lasciare il proprio posto ai giovani che hanno tante energie ma nessuna sicurezza per il futuro. Tutte queste molteplici situazioni creano inoltre uno stress da lavoro correlato che può far peggiorare lo stato di salute con conseguenti problemi a livello dei singoli e dell’intera collettività.
I nostri diritti acquisiti sono stati più volte calpestati e, anche se capiamo i problemi legati alla spesa pubblica che non sono stati però generati da noi, ci sembra doveroso che venga finalmente riequilibrato il sistema pensionistico.